Rinforzo e stabilizzazione dei terreni per lo scavo di fondazioni con le geogriglie TeMa
Rinforzo basale dello strato fondazionale per la costruzione di manufatti rigidi in cemento armato su aree instabili: una sfida per gli ingegneri di tutto il mondo. I progettisti, infatti, si trovano ad affrontare il rischio di cedimenti differenziali negli strati di fondazione, con conseguenti fessurazioni nella struttura. Per questo, il materiale non compatto presente nell’area spesso deve essere scavato e trasportato fuori sito, mentre gli strati devono essere ricostruiti utilizzando materiali acquistati, che a volte possono essere costosi. Il piano di fondazione dovrà fornire la capacità portante richiesta, ma soprattutto eliminare il rischio di cedimenti differenziali.
Significativa l’esperienza TeMa a Katlehong, in Sudafrica, in un contesto costruttivo fortemente critico, trattandosi di una struttura di ritenzione idrica come un serbatoio municipale da 200 mila ettolitri.
Mediante l’introduzione di vari prodotti geosintetici in sostituzione di materiali da costruzione convenzionali, i costi iniziali ipotizzati sono stati particolarmente ridotti ed è stata migliora notevolmente l’efficienza strutturale su una progettazione estesa, prospettando una durata operativa allungata.
La soluzione TeMa in casi come questi: posizionamento di X-Grid PET-C-0 100/100 Biax – geogriglia di stabilizzazione biassiale realizzata per tessitura di poliestere ad alta tenacità e rivestita da uno strato protettivo polimerico – posizionata sull’intera superficie in strati ciclici, alternati con una miscela di riempimento. L’orientamento della geogriglia in ciascuno strato richiede di essere posata in modo da fornire la necessaria stabilità complessiva e la capacità portante alla fondazione della struttura, anticipando e annullando così gli eventuali effetti negativi di assestamenti differenziali.
L’utilizzo delle geogriglie TeMa Geo permette di prevedere lo spazio necessario ai servizi del sottosuolo associati alla struttura progettata e fornisce al progettista la possibilità di ottenere, rispetto all’uso di materiali naturali convenzionali, vantaggi significativi anche in termini di facilità di installazione, riducendo i tempi di costruzione.
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Umidità, capillarità ed efflorescenze nei locali interrati
Umidità, muffa, macchie e intonaci scrostati nei locali interrati sono il peggior incubo di chi possiede un immobile. Abbiamo ribadito molte volte che gli eventi meteorologici e le acque di falda, se non regimentate correttamente, sono la principale causa dell’umidità. Questa ovviamente non riguarda solo le pareti, ma tutte le strutture, comprese le pavimentazioni, al livello interrato o del pian terreno.
L’elemento spesso sottovalutato è la cosiddetta “capillarità”, per effetto della quale l’acqua che impregna per contatto diretto le strutture murarie interrate subisce una spinta verso l’alto che le permette di risalire di una decina di centimetri o più. A questo si aggiunge l’umidità ascendente, che può appunto risalire anche per qualche metro“aggrappandosi” a molecole di altra natura, in questo caso quelle delle pareti. Il deterioramento determinato dall’anomalo incremento di umidità interna alle murature che si riscontra sulle pareti dei locali al piano terra o interrato è subito visibile.
Le conseguenze della capillarità dell’acqua
L’effetto dell’assorbimento capillare si manifesta con:
- danni statici alla struttura che si indebolisce e risulta meno sicura
- peggioramento del comfort abitativo a causa di ambienti insalubri con odori sgradevoli
- danni estetici, con la comparsa di macchie e il distacco dell’intonaco
- dispendio economico di riscaldamento dovuto alla diminuzione delle temperature superficiali dei muri interni
- efflorescenze
risalta capillare dell’acqua sui muri che porta con sé sali del terreno i quali, solidificandosi a seguito del processo di evaporazione, gonfiano e staccano la pittura e l’intonaco: le macchie bianche che si trovano in corrispondenza delle spaccature prendono il nome di efflorescenze saline.
Gli effetti sono meno visibili quando a essere colpite sono le pavimentazioni, il più delle volte appaiono solo successivamente attraverso rigonfiamenti, efflorescenze saline, muffe o modificazioni di colore nelle fughe.
Il tutto si verifica a causa di scarsa attenzione nella scelta dei materiali o di un’errata progettazione ed esecuzione dei lavori, a cui si somma un’impermeabilizzazione mancante o danneggiata delle fondazioni. Non è un problema legato a eventi meteorologici, ma alla situazione idrogeologica del terreno.
Le soluzioni TeMa Building Solutions
La capillarità e le efflorescenze sono fenomeni prevenibili con l’utilizzo di materiali adatti. TeMa Building Solutions offre una vasta gamma di membrane bugnate e geocompositi drenanti per allontanare le acque prima che entrino in contatto con la struttura e per proteggere l’impermeabilizzazione in modo sicuro e duraturo.
I nostri tecnici vi assisteranno nella scelta dello specifico prodotto per il vostro prossimo progetto. Contattateci!
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Le soluzioni per proteggere fondazioni e muri contro terra
La salute dei muri a contatto con il terreno, come fondazioni e muri contro terra, è la preoccupazione principale di chi vive una casa, soprattutto se in essa ci sono locali interrati adibiti a garage o cantine: qualsiasi apparizione di umidità e muffa comprova un danno che in queste parti dell’edificio può avere conseguenze costosissime. E non sempre si ha la possibilità di rendere nuovamente salubre l’ambiente interno.
I rischi ci sono sia nelle fondazioni – ossia nelle strutture orizzontali che ricevono e assorbono i carichi di tutto l’edificio – sia nei muri contro terra, cioè nelle strutture verticali sulle quali gravano carichi notevoli. Se al peggioramento del contesto meteorologico di questi ultimi anni aggiungiamo la malevola umidità capace di risalire per capillarità e la pressione dell’acqua proveniente dalle falde, si comprende la necessità di richiedere maggiori performance ai prodotti utilizzati.
Come proteggere le fondazioni e muri contro terra al meglio?
La salubrità degli ambienti interrati viene garantita utilizzando prodotti specifici e collaudati, applicati correttamente come previsto dai documenti tecnici. TeMa Building Solutions offre diverse soluzioni.
Geocompositi bentonitici
I geocompositi bentonitici provvedono ad assicurare una corretta impermeabilizzazione del calcestruzzo. Costituiti di bentonite sodica naturale, si auto-agganciano al calcestruzzo (se usati come impermeabilizzazioni pre-getto) e sono adatti per applicazione sia verticali (muri controterra), sia orizzontali (platee di fondazione).
Membrane bugnate
Le membrane bugnate sono una delle commodity più utilizzate per la loro duplice funzione:
- proteggono meccanicamente l’impermeabilizzazione: preservano l’integrità dello strato impermeabile durante le operazioni di rinterro e costipamento nella fase di cantiere e dai successivi micro-movimenti di assestamento del terreno e i forti carichi che i muri devono tollerare
- hanno funzione di damp-proofing: bloccano l’umidità che, anche in assenza di pressione idrostatica, può indebolire la struttura e far comparire macchie di muffa nei muri interni.
Geocompositi drenanti
Riducono la pressione idrostatica esercitata sulle pareti verticali convogliando le acque verso il perimetro. Sono accoppiati a uno o due TNT con funzione filtrante, impedendo l’intasamento del sistema. La gamma TeMa Building Solutions include georeti, membrane bugnate e strutture in monofilamenti.
Ti serve un consiglio su quale prodotto fa più al caso tuo? Contattaci! I nostri esperti sapranno aiutarti al meglio.
L’uso dei geocompositi drenanti in ambito edilizio
I geocompositi drenanti soddisfano con molteplici funzioni l’ambito geotecnico, ma hanno alcune caratteristiche che li distinguono e consentono loro di trovare un assiduo utilizzo anche nel settore edilizio. I geocompositi drenanti TeMa sono leggeri, maneggevoli al trasporto e alla posa, veloci da applicare… Ma vediamo tutto nel dettaglio.
Cosa sono i geocompositi drenanti e quali tipi esistono?
Per definizione i geocompositi drenanti sono dei geosintetici permeabili formati da almeno due elementi (un elemento sintetico e uno o più TNT).
Le tipologie principali di prodotti drenanti in cui TeMa propone tutta la sua esperienza sono tre:
- Georeti, formate da una rete sintetica in HDPE a due fili incrociati con due TNT in PP termoaccoppiati, come T-Drain.
- Geomembrane del tipo T-Kone e TMD, membrane bugnate in HDPE con bugne di varie altezze (8, 10, 20 mm) accoppiate a un TNT.
- Monofilamenti, costituiti da un’anima in monofilamenti sintetici estrusi con due TNT termoaccoppiati, ad esempio T-Mix Drain.
Quali sono gli ambiti di applicazione in ambito edilizio?
I geocompositi drenanti di TeMa Building Solutions coprono numerose applicazioni in ambito edilizio: coperture a falda inclinata e coperture piane a ballast, coperture piane a verde e carrabili, pareti e coperture metalliche a tecnica aggraffata, fondazioni e opere interrate, murature interne a rischio umidità.
Sono tutti ambienti che richiedono un’attenzione particolare al drenaggio, perché esposti alle diverse condizioni atmosferiche e in alcuni casi anche all’acqua di falda: il rischio di ristagni aumenta favorendo l’umidità e, nell’eventualità in cui si creino lesioni o eccessiva pressione sullo strato impermeabile, è possibile che si sviluppino infiltrazioni.
Quali funzioni svolgono?
La funzione principale è quella di drenaggio delle acque meteoriche e di falda. Questo avviene grazie all’azione di separazione, resa possibile dal tessuto non tessuto che funge da filtro: le particelle che riescono ad attraversarlo sono estremamente piccole da risultare innocue per il buon funzionamento del sistema di scarico.
I geocompositi a membrana bugnata svolgono anche la funzione importante di protezione meccanica dell’impermeabilizzazione, rilevante nelle coperture e indispensabile negli ambienti interrati per sopportare senza danni interramenti e assestamenti del terreno di riempimento.
Quale geocomposito drenante scegliere in ambito edilizio?
La scelta del giusto prodotto va fatta sulla base delle prestazioni richieste. Questo i progettisti lo sanno bene: alla luce della quantità e della “qualità” d’acqua da drenare e, quindi, della morfologia del territorio, della presenza di falde attive e così via. Va valutata anche la quantità di carico, ad esempio in applicazioni a verde, coperture carrabili e superfici pedonabili.
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Non si può andare in su? Conquistiamo spazio in giù!
Oggi ci sono soluzioni che consentono di realizzare piani interrati perfettamente vivibili e confortevoli.
Anche scantinati esistenti, poco usati, possono essere recuperati, certo, ma è necessario avere qualche accorgimento costruttivo per assicurare la salute dell’edificio e la salubrità degli ambienti.
Vediamo perciò a cosa bisogna prestare maggiore attenzione.
Umidità e infiltrazioni nei piani interrati
I piani interrati sono a diretto contatto con il terreno sia nel pavimento sia nei muri verticali.
L’acqua proveniente da eventi meteorici o dall’umidità propria del terreno può penetrare il calcestruzzo e far insorgere macchie e muffa che tenderanno a scrostare il muro. I danni estetici sono gravi quanto i danni strutturali: la muffa è tutt’altro che salutare!
Diventa necessario, quindi, prevedere una barriera di separazione fra la struttura e il terreno che assolva alla funzione di damp-proofing, ossia di controllo dell’umidità in assenza di pressione idrostatica (clicca qui per approfondire).
TeMa Building Solutions propone T-Bentostop nella versione F e F XL, un geocomposito che si aggancia al calcestruzzo composto da bentonite sodica naturale con la funzione di impermeabilizzazione, e T-Kone, la membrana bugnata in HDPE disponibile in più varianti.
Drenaggio nei piani interrati
Nel terreno, anche in prossimità delle strutture, può scorrere acqua di falda o dispersa che aumenta il carico sui muri. Diventa, quindi, fondamentale provvedere a drenarla e impedirne l’ingresso riducendo la pressione idrostatica esercitata sulle superfici: le membrane bugnate T-Kone G Drain e T-Net Drain e i geocompositi drenanti della serie T-Mix Drain assolvono questa funzione mantenendo i muri asciutti.
Protezione meccanica dell’impermeabilizzazione nei piani interrati
I muri verticali dei locali interrati devono tollerare grossi carichi esercitati dal terreno ed è fondamentale provvedere sistemi in grado di proteggere lo strato impermeabile affinché sia garantita la sicurezza e la durabilità dell’edificio.
La serie T-Kone, T-Kone Star e TMD (anche nella versione Plus) sono membrane bugnate specificatamente pensate per le fondazioni e le opere interrate: l’elevata capacità di carico che possono tollerare le rendono adatte ad applicazioni di questo tipo.
Aerazione nei piani interrati
Al fine di mantenere la muratura asciutta e consentire un continuo e importante riciclo d’aria, si possono applicare le membrane bugnate con le bugne rivolte verso l’interno. In questo modo, la loro forma rialzata crea di canali di aerazione tramite i quali il muro può letteralmente “respirare”.
Soluzioni per piani interrati: idee per rinnovare il tuo seminterrato
È stato stimato che il valore dell’immobile aumenti di circa un terzo se si possiede un piano interrato ben progettato. Un locale in più è sempre molto utile e la destinazione d’uso può essere molto soggettiva.
Si può optare per uno studio in cui lavorare in smart working, una spaziosa lavanderia in cui poter stendere i panni, una sala giochi per i bambini, una zona relax, una sala prove per i provetti musicisti di casa, o ancora per uno spazio disimpegnato in cui accogliere gli amici, una cantina in cui conservare le migliori bottiglie con area degustazione, una palestra o una personale sala cinema.
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Muri controterra: applicazioni in ambito residenziale, commerciale e infrastrutturale
Per muri di sostegno o muri controterra si intendono quelle strutture verticali con la funzione di sostenere e arginare accumulo di materiali, naturali o artificiali che siano, e assicurarne la stabilità.
Nella parte a contatto con il terreno, le strutture di sostegno sono ovviamente rivestite da una membrana impermeabilizzante che deve essere protetta da eventuali danni sia durante le operazioni di cantiere sia durante il successivo assestamento del terreno. Ad assolvere la funzione di protezione meccanica dell’impermeabilizzazione ci sono le membrane bugnate T-Kone di TeMa Building Solutions, che svolgono inoltre il ruolo di damp proofing, ossia rallentano l’assorbimento dell’umidità.
Ma c’è di più: queste membrane, se posizionate con le bugne rivolte verso l’interno, creano uno spazio di microareazione vantaggioso per meglio mantenere asciutta la struttura.
In alcuni casi viene previsto un sistema di raccolta delle acque meteoriche lungo il perimetro della costruzione e si rivela necessario l’utilizzo di geocompositi drenanti accoppiati a un geotessuto come T-Mix Drain che convoglia l’acqua verso il sistema di deflusso previsto nel progetto.
I muri di sostegno vengono utilizzati in moltissimi ambiti in edilizia, dalle strutture residenziali a quelle infrastrutturali passando per l’ambito commerciale.
Vediamo l’applicazione nei campi specifici.
Muri controterra in ambito residenziale
È fondamentale proteggere i locali interrati delle abitazioni, sia che siano adibiti a garage sia che siano stati destinati a cantine o taverne, per evitare infiltrazioni di umidità che danneggerebbero la struttura e renderebbero poco salutare l’ambiente interno.
I prodotti TeMa Building Solutions rispondono a questa esigenza e sono performanti a tal proposito.
Muri controterra in ambito commerciale
I prodotti TeMa Building Solutions sono adatti anche ad alti carichi quali i parcheggi sotterranei o i magazzini degli edifici commerciali.
In questo ambito è possibile utilizzare anche TMD, la membrana bugnata accoppiata con lamina LDPE posteriore per la protezione meccanica delle membrane di impermeabilizzazione e il geocomposito drenante T-Mix Drain per la funzione di drenaggio.
Muri controterra nelle infrastrutture
Nelle opere infrastrutturali di grande rilevanza le membrane e i geocompositi devono essere in grado di sopportare e resistere grossi carichi derivanti dal terreno e dalle spinte idrostatiche. L’efficacia dei prodotti TeMa Building è verificata anche per questo tipo di opere.
Scopri qui tutte le specifiche dei prodotti citati.
Damp Proofing vs Waterproofing
Damp Proofing e Waterproofing sono termini che incontriamo spesso in edilizia e definiscono una funzione specifica. Nella letteratura di presentazione di prodotti e in quella tecnica spesso i due termini vengono equiparati e comincia la confusione anche a causa di traduzioni incrociate, magari da più lingue.
La traduzione principale per entrambi è “impermeabilizzazione” ma ci sono importanti differenze che contraddistinguono questi due termini e, sia che si progetti una nuova costruzione, sia che si tratti di una ristrutturazione, è meglio riconoscere i significati per assicurare una costruzione ottimale che consenta, quando lo si prevede, anche un’abitabilità confortevole dei piani interrati.
In questo articolo cerchiamo di capire meglio qual è la differenza tra le due terminologie.
Cosa significa “damp proofing”?
Damp-proofing è la funzione di un materiale in grado rallentare o impedire in una superficie l’assorbimento dell’umidità (in assenza, cioè, di pressione idrostatica). Lo scopo principale è quindi di rallentare l’infiltrazione dell’umidità, tuttavia non impedisce l’afflusso di acqua verso l’interno.
Spesso questi materiali hanno anche l’ulteriore importante funzione di creare una barriera fra il terreno e le superfici per proteggere lo strato di impermeabilizzazione, aumentandone negli anni la sicurezza e la durata.
Cosa significa “waterproofing”?
Con waterproofing s’intende la capacità del sistema di essere completamente resistente all’acqua presente nel terreno che esercita pressione idrostatica. Come l’acqua di falda, ad esempio.
TeMa Building Solutions garantisce sempre la gamma di prodotti e ha tutte le soluzioni che fanno al caso tuo.
A rappresentare la funzione di damp-proofing c’è T-Kone, la membrana bugnata in HDPE per fondazioni e opere interrate, e i suoi accessori come le rondelle e i chiodi per la posa (T-Plug + Nails), mentre per la funzione di waterproofing abbiamo T-Bentostop F e T-Bentostop F XL: geocompositi bentonitici impermeabilizzanti autoaggancianti al calcestruzzo per fondazioni in calcestruzzo.
Contattaci per maggiori informazioni oppure visita le pagine dei prodotti dedicate alle funzioni damp proofing e waterproofing.
L’importanza di assicurare fondazioni protette
È di fondamentale importanza assicurare fondazioni protette sempre e ovunque. Le “bombe d’acqua”, come le definiscono le cronache improvvise e forti precipitazioni temporalesche purtroppo sempre più frequenti, si concentrano principalmente durante la stagione estiva – anche se si tratta di un mito da sfatare perché ce le troviamo addosso anche in altre stagioni – e si caratterizzano per la loro azione breve ma intensa. L’enorme apporto d’acqua, accumulato in un ristretto lasso di tempo, rende potenzialmente pericolosi questi fenomeni e potrebbe minacciare le fondazioni degli edifici.
Come proteggere le fondazioni
Questo il motivo per cui i progettisti si concentrano sempre di più nella corretta protezione degli immobili e delle strutture a contatto con il terreno. Le repentine variazioni dei quantitativi d’acqua di scorrimento e l’aumento progressivo del livello della falda freatica rendono fragili quelle opere controterra che non ne hanno tenuto conto.
Le soluzioni TeMa Building
Un’adeguata progettazione sistemica diventa indispensabile nel caso di spinte idrostatiche, così come diventa fondamentale monitorare diversi fattori, tra cui: l’acqua discendente derivante dalle precipitazioni, l’acqua e/o l’umidità che risale per capillarità, l’acqua di falda freatica, la condensa che, a causa della diversa temperatura fra il terreno e l’interno degli ambienti, si forma sulle pareti dei locali a ridosso del terreno stesso. Bisogna, inoltre, tenere presente che in alcune situazioni c’è la possibilità che si sommino più fenomeni contemporaneamente. TeMa Building Solutions è la nostra divisione altamente specializzata in protezione e impermeabilizzazione e con il suo team di ricerca ha messo a punto prodotti adatti a contrastare la pericolosità di queste manifestazioni atmosferiche stagionali. Fornisce soluzioni per la protezione delle fondazioni e per il drenaggio delle acque al fine di ridurre il carico idrico a ridosso di quelle strutture interrate, sia verticali sia orizzontali, a contatto col terreno e in presenza di acqua di falda o dispersa.
I geocompositi TeMa
I geocompositi TeMa sono stati concepiti proprio per assolvere alla duplice funzione di filtrare e drenare l’acqua, dissipando l’energia derivante dal carico idrostatico. Tra questi, T-Net Drain 5 convoglia l’acqua e la fa defluire verso il sistema di raccolta perimetrale alla costruzione grazie alla georete a maglia romboidale accoppiata a due tessuti non tessuti.
Secondo una ricerca recente sul mercato delle costruzioni in Italia, i danni causati da infiltrazioni d’acqua e umidità nelle strutture controterra, originano oltre il 50% dei contenziosi edilizi. Una storia che conoscono molto bene i nostri progettisti, che per avere fondazioni protette si affidano a TeMa, prevenendo complicazioni di questo tipo.
Per saperne di più e scoprire l’intera gamma di geocompositi, vai al sito TeMa.