Le discariche controllate e l’importanza di isolarle
Le discariche di rifiuti inerti, non pericolosi e pericolosi sono governate da leggi specifiche di ogni Paese (in Italia il D.Lgs del 3 settembre 2020) che prevedono regole ben precise sulla costruzione e il mantenimento di questi siti.
Essendo praticamente all’interno del terreno ed essendo programmate per determinati tipi di rifiuti, devono rispettare standard ambientali e di sicurezza.
Quindi oggi parliamo di discariche controllate e come isolarle.
I rischi di non isolarle
Partendo dal presupposto che è fondamentale effettuare un corretto smaltimento, molti rifiuti possono impiegare anni – addirittura decenni – a disattivarsi e a ultimare i naturali processi di decomposizione. In questa fase producono numerosi liquami, come il percolato, che è altamente contaminante per il terreno e le falde acquifere.
Inoltre, vengono prodotti anche dei biogas, in particolare metano e anidride carbonica, risultato della degradazione di materiale organico, che devono essere controllati e che potrebbero essere utilizzati per la produzione di energia rinnovabile.
Discariche controllate e come isolarle
Le discariche controllate devono essere isolate dal terreno che le ospita, ma per essere sicure le funzioni da assolvere sono diverse.
Controllo dell’erosione superficiale
La vegetazione protegge naturalmente il terreno dall’erosione dovuta ad agenti atmosferici come vento e pioggia che causerebbe cedimenti. In attesa che avvenga l’inerbimento a proteggere le sponde e la superficie della discarica ci sono le geostuoie antierosive nella versione biodegradabile e sintetica da scegliere in base alle esigenze.TeMa Geo Solutions propone una vasta gamma tra cui scegliere, consultabile qui.
Rinforzo
A volte la discarica viene progettata e costruita su pendii più o meno ripidi. Nel caso in cui la pendenza sia elevata e il terreno non riesca da solo a sostenersi, è doveroso applicare delle griglie di sostegno al fine di evitare scivolamenti che esporrebbero e danneggerebbero gli strati inferiori. Vedi le nostre soluzioni.
Drenaggio
Attraverso alcuni prodotti specifici, i geocompositi drenanti, è necessario provvedere al drenaggio delle acque meteoriche, ma anche del percolato che inevitabilmente si forma e che deve essere tenuto lontano dal terreno.
Barriera
Prodotti a base di bentonite, come Barrier Bento, consentono di impermeabilizzare l’area sia nelle pareti con inclinazioni elevate, sia nel fondo.
Capping
Anche le discariche hanno una copertura finale che deve rispondere a dei criteri ben precisi. Tra questi ricordiamo sempre l’isolamento dei rifiuti dal terreno e il controllo dell’erosione superficiale, ma altrettanto importanti sono la minimizzazione delle infiltrazioni di acqua e l’inserimento nel paesaggio.
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Nuove soluzioni nella costruzione e/o sistemazione delle strade
La sicurezza delle infrastrutture stradali è l’obiettivo primario e gli interventi di manutenzione – preventiva o straordinaria che sia – sono sistematici. I manti stradali sopportano carichi di traffico cospicui e cambiamenti atmosferici con escursioni termiche elevate. Si rende necessaria quindi una costante manutenzione per assicurare la regolarità della superficie e la stabilità degli elementi strutturali. Vediamo quali sono i principali fattori da considerare nella costruzione e sistemazione delle strade.
Controllo dell’erosione erosione superficiale
È principalmente dovuta ai cicli di gelo/disgelo che rendono il bitume meno elastico e quindi più facilmente soggetto a vuoti interni. Tali vuoti lasciano penetrare l’acqua negli strati sottostanti, erodendo gradualmente la struttura.
A ciò si sommano i grossi carichi di traffico, soprattutto se di mezzi pesanti, che causano una deformazione degli strati superficiali: la conseguenza è la penetrazione d’acqua che “ammorbidisce” la struttura rendendola meno resistente.
Il drenaggio anticapillare
Un concetto piuttosto complesso, ma molto sorvegliato in ambito edilizio, è quello della capillarità dell’acqua, ossia la capacità dei liquidi di muoversi in microspazi anche contro la forza di gravità. Aiutata dalle pressioni esercitate sugli strati più profondi, risale verso l’alto trascinando con sé le componenti più fini dei materiali, provocando fenomeni di deformazione.
Occorre, quindi, prevedere un geocomposito drenante, una membrana tridimensionale ottenuta dall’accoppiamento di due o più componenti sintetiche con la funzione di convogliare i fluidi verso l’esterno e impedirne la risalita.
Puoi scopri tutte le nostre soluzioni qui.
Rinforzo
A volte può essere necessario posizionare delle griglie di rinforzo, soprattutto in caso di pendenza più o meno accentuata che causerebbe uno scivolamento verso il basso di una banchina stradale.
Ovviamente la scelta del tipo di rinforzo più adatto, e quindi anche della posizione della geogriglia nella stratigrafia, dipende dalle problematiche da affrontare, tra le quali quella di rinforzare l’area superficiale per limitare la propagazione delle lesioni agli strati sottostanti, migliorare la capacità portante e ridurre le sollecitazioni trasmesse agli strati più profondi, oppure quella di provvedere ad assolvere la funzione di separazione (e di anticontaminante).
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Stabilizzazione
Durante gli interventi di costruzione e sistemazione delle strade può capitare di imbattersi in terreni più soffici, che possono manifestare fenomeni di instabilità o addirittura, nelle prime fasi de lavori, di collasso. Se anche non dovesse compromette la fattibilità dell’opera, questo comunque rischia di pregiudicare i requisiti minimi di sicurezza previsti per legge.
Anche in questo caso, i geosintetici sono la risposta al problema, perché assorbono le tensioni almeno fino al momento in cui l’opera raggiunge una sua stabilità strutturale.
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Perché sui campi da calcio non si formano le pozzanghere?
Facciamo un passo indietro: oggi i campi da calcio in erba artificiale rappresentano la soluzione più conveniente per le società calcistiche, sia per quelle in prima squadra sia per il settore giovanile. La realizzazione di un sistema artificiale rappresenta perciò una possibilità da non sprecare. Per questo è importante realizzare un campo artificiale adatto per il proprio tipo di utilizzo e livello di gioco.
Lo staff TeMa può affiancare nella realizzazione – soprattutto nella fase progettuale – per definire le caratteristiche del campo in erba sintetica, conoscendo bene i diversi strati che lo compongono (sottofondo, manto e intaso in sabbia, gomma o naturale) e le differenti caratteristiche che l’esperienza suggerisce in base alle differenti condizioni climatiche. La fase preliminare è importante anche per definire l’iter che qualunque società – nella quasi totalità dei casi tramite il comune, che ne è il proprietario – deve seguire per ottenere la realizzazione di un campo artificiale più adatto per tipologia e quantità di utilizzo.
Il segreto è…
…il drenaggio. Avere un sottofondo di qualità è ancora più importante del manto superficiale. E qui entra in campo l’esperienza TeMa con le proprie soluzioni drenanti sviluppate in 4 continenti, a garantire il puntuale smaltimento dell’acqua nel più breve tempo possibile e l’accessibilità al campo anche nelle peggiori condizioni atmosferiche.
Il drenaggio del campo in erba sintetica
Nei campi in erba sintetica il drenaggio delle acque è orizzontale: dopo aver stabilizzato e livellato la superficie, si applica una membrana impermeabile che impedisce ai liquidi di penetrare nel terreno sottostante e li convoglia verso le canalette ai lati lunghi del campo.
In questo modo, l’acqua non ristagna sulla superficie del campo, consentendo di evitare pozzanghere e asportazione del materiale superficiale.
Campi da calcio in erba naturale o sintetica?
Un manto in erba naturale richiede una manutenzione maggiore e maggiori costi: deve essere tagliata periodicamente, trattata, fertilizzata e annaffiata. Inoltre, eventi atmosferici possono compromettere la praticabilità del campo.
Al contrario, un manto sintetico resiste meglio agli agenti climatici, è praticabile sempre anche in modo intensivo, indipendentemente dalla stagione e richiede molta meno manutenzione: una semplice “pettinata” periodica è sufficiente per rivitalizzare il manto.
Oltre al (molto)minor tempo di realizzazione, un fattore che tende a far preferire il manto sintetico rispetto a quello naturale è la capacità permeabile del primo: il controllo che si ha sul filtraggio dell’acqua è nettamente superiore e il substrato è pensato per drenare l’acqua in eccesso in caso di forti precipitazioni e/o immagazzinarla. Risulta quindi più semplice il mantenimento delle condizioni favorevoli sia di gioco che di durabilità del campo, salvaguardando anche la salute dei calciatori.
Cosa rende i campi da calcio così omogeneo e lineare?
Ciò che consente il massimo delle prestazioni sono i geocompositi drenanti.
Q-Drain ZW8 Football è composto da un anima in monofilamenti e due TNT a cui può essere aggiunta, se necessario, una membrana in PE.
Q-Drain ZW8 WP Football, ideale nelle applicazioni a drenaggio orizzontale, è composto da un’anima in monofilamenti accoppiata a un TNT e un film impermeabilizzante.
A supportare questi prodotti consigliamo T-Kanal Football, una canaletta in cemento per il drenaggio perimetrale che al suo interno ospita una speciale membrana drenante. Per completare il sistema ci sono la griglia, i fissaggi e T-Tape per l’eventuale giunzione dei rotoli in fase di posa.
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Non si può andare in su? Conquistiamo spazio in giù!
Oggi ci sono soluzioni che consentono di realizzare piani interrati perfettamente vivibili e confortevoli.
Anche scantinati esistenti, poco usati, possono essere recuperati, certo, ma è necessario avere qualche accorgimento costruttivo per assicurare la salute dell’edificio e la salubrità degli ambienti.
Vediamo perciò a cosa bisogna prestare maggiore attenzione.
Umidità e infiltrazioni nei piani interrati
I piani interrati sono a diretto contatto con il terreno sia nel pavimento sia nei muri verticali.
L’acqua proveniente da eventi meteorici o dall’umidità propria del terreno può penetrare il calcestruzzo e far insorgere macchie e muffa che tenderanno a scrostare il muro. I danni estetici sono gravi quanto i danni strutturali: la muffa è tutt’altro che salutare!
Diventa necessario, quindi, prevedere una barriera di separazione fra la struttura e il terreno che assolva alla funzione di damp-proofing, ossia di controllo dell’umidità in assenza di pressione idrostatica (clicca qui per approfondire).
TeMa Building Solutions propone T-Bentostop nella versione F e F XL, un geocomposito che si aggancia al calcestruzzo composto da bentonite sodica naturale con la funzione di impermeabilizzazione, e T-Kone, la membrana bugnata in HDPE disponibile in più varianti.
Drenaggio nei piani interrati
Nel terreno, anche in prossimità delle strutture, può scorrere acqua di falda o dispersa che aumenta il carico sui muri. Diventa, quindi, fondamentale provvedere a drenarla e impedirne l’ingresso riducendo la pressione idrostatica esercitata sulle superfici: le membrane bugnate T-Kone G Drain e T-Net Drain e i geocompositi drenanti della serie T-Mix Drain assolvono questa funzione mantenendo i muri asciutti.
Protezione meccanica dell’impermeabilizzazione nei piani interrati
I muri verticali dei locali interrati devono tollerare grossi carichi esercitati dal terreno ed è fondamentale provvedere sistemi in grado di proteggere lo strato impermeabile affinché sia garantita la sicurezza e la durabilità dell’edificio.
La serie T-Kone, T-Kone Star e TMD (anche nella versione Plus) sono membrane bugnate specificatamente pensate per le fondazioni e le opere interrate: l’elevata capacità di carico che possono tollerare le rendono adatte ad applicazioni di questo tipo.
Aerazione nei piani interrati
Al fine di mantenere la muratura asciutta e consentire un continuo e importante riciclo d’aria, si possono applicare le membrane bugnate con le bugne rivolte verso l’interno. In questo modo, la loro forma rialzata crea di canali di aerazione tramite i quali il muro può letteralmente “respirare”.
Soluzioni per piani interrati: idee per rinnovare il tuo seminterrato
È stato stimato che il valore dell’immobile aumenti di circa un terzo se si possiede un piano interrato ben progettato. Un locale in più è sempre molto utile e la destinazione d’uso può essere molto soggettiva.
Si può optare per uno studio in cui lavorare in smart working, una spaziosa lavanderia in cui poter stendere i panni, una sala giochi per i bambini, una zona relax, una sala prove per i provetti musicisti di casa, o ancora per uno spazio disimpegnato in cui accogliere gli amici, una cantina in cui conservare le migliori bottiglie con area degustazione, una palestra o una personale sala cinema.
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L’importanza di assicurare fondazioni protette
È di fondamentale importanza assicurare fondazioni protette sempre e ovunque. Le “bombe d’acqua”, come le definiscono le cronache improvvise e forti precipitazioni temporalesche purtroppo sempre più frequenti, si concentrano principalmente durante la stagione estiva – anche se si tratta di un mito da sfatare perché ce le troviamo addosso anche in altre stagioni – e si caratterizzano per la loro azione breve ma intensa. L’enorme apporto d’acqua, accumulato in un ristretto lasso di tempo, rende potenzialmente pericolosi questi fenomeni e potrebbe minacciare le fondazioni degli edifici.
Come proteggere le fondazioni
Questo il motivo per cui i progettisti si concentrano sempre di più nella corretta protezione degli immobili e delle strutture a contatto con il terreno. Le repentine variazioni dei quantitativi d’acqua di scorrimento e l’aumento progressivo del livello della falda freatica rendono fragili quelle opere controterra che non ne hanno tenuto conto.
Le soluzioni TeMa Building
Un’adeguata progettazione sistemica diventa indispensabile nel caso di spinte idrostatiche, così come diventa fondamentale monitorare diversi fattori, tra cui: l’acqua discendente derivante dalle precipitazioni, l’acqua e/o l’umidità che risale per capillarità, l’acqua di falda freatica, la condensa che, a causa della diversa temperatura fra il terreno e l’interno degli ambienti, si forma sulle pareti dei locali a ridosso del terreno stesso. Bisogna, inoltre, tenere presente che in alcune situazioni c’è la possibilità che si sommino più fenomeni contemporaneamente. TeMa Building Solutions è la nostra divisione altamente specializzata in protezione e impermeabilizzazione e con il suo team di ricerca ha messo a punto prodotti adatti a contrastare la pericolosità di queste manifestazioni atmosferiche stagionali. Fornisce soluzioni per la protezione delle fondazioni e per il drenaggio delle acque al fine di ridurre il carico idrico a ridosso di quelle strutture interrate, sia verticali sia orizzontali, a contatto col terreno e in presenza di acqua di falda o dispersa.
I geocompositi TeMa
I geocompositi TeMa sono stati concepiti proprio per assolvere alla duplice funzione di filtrare e drenare l’acqua, dissipando l’energia derivante dal carico idrostatico. Tra questi, T-Net Drain 5 convoglia l’acqua e la fa defluire verso il sistema di raccolta perimetrale alla costruzione grazie alla georete a maglia romboidale accoppiata a due tessuti non tessuti.
Secondo una ricerca recente sul mercato delle costruzioni in Italia, i danni causati da infiltrazioni d’acqua e umidità nelle strutture controterra, originano oltre il 50% dei contenziosi edilizi. Una storia che conoscono molto bene i nostri progettisti, che per avere fondazioni protette si affidano a TeMa, prevenendo complicazioni di questo tipo.
Per saperne di più e scoprire l’intera gamma di geocompositi, vai al sito TeMa.
L’importanza delle membrane bugnate
Una ricerca condotta nel mercato delle costruzioni ha rilevato come la maggior parte dei contenziosi edilizi sia da ricondurre a danni causati da infiltrazioni d’acqua e umidità nelle strutture controterra anche grazie alle membrane bugnate.
La tutela delle fondazioni
Proprio per evitare disagi di questa portata che si scoprono con il passare del tempo, progettisti e applicatori si impegnano a tutelare le fondazioni. Per questo TeMa ha sviluppato prodotti e sistemi in grado di proteggere l’impermeabilizzazione durante le operazioni di rinterro, garantendo nel tempo la stabilità dell’opera. Per essere più pratici, vi proponiamo due tipi di interventi piuttosto comuni in ingegneria civile, mostrandovi la funzione di due delle nostre membrane bugnate.
Muri di sostegno
Per muri di sostegno si intendono quegli interventi che hanno come scopo primario quello di contenere pendii o fronti di terreno durante opere quali la realizzazione di strade al di sotto del piano di campagna. Diversi sono i muri che si possono realizzare: possono essere in muratura, in calcestruzzo armato o accogliere elementi di calcestruzzo prefabbricato.
Qualsiasi formula venga adottata, si deve tenere comunque sempre conto delle caratteristiche idrogeologiche specifiche a cui ci si deve conformare. I laboratori di TeMa offrono una serie di membrane rispondenti a queste esigenze, mentre i tecnici e gli applicatori aiutano a scegliere la soluzione migliore da adottare.
La protezione meccanica dell’impermeabilizzazione con la membrana bugnata T-Kone
Per la protezione meccanica dell’impermeabilizzazione si opterà per T-Kone che assolve anche la funzione di damp proofing e drenaggio. Crea, infatti, una barriera fisica fra la struttura e il terreno umido ed evita ogni possibile danno alla membrana impermeabilizzante, sia durante le operazioni in cantiere che nella fase di assestamento del terreno.
Della famiglia T-Kone fanno parte una serie di membrane a trama alveolare in HDPE nude (del tipo T-Kone S) o, in alternativa, accoppiate a un geotessuto come T-Kone G Drain oppure a un geotessuto e un elemento impermeabile all’umidità, come T-Kone G Drain Plus.
Diaframmi e berlinesi
Poniamo il caso di dover intervenire all’interno di un contesto urbano con la realizzazione di un’opera interrata. Dovremmo, in primo luogo, assicurarci la stabilità delle strutture limitrofe all’area di scavo.
I diaframmi e le berlinesi vengono utilizzati nelle situazioni in cui non è possibile creare pareti di scavo ad adeguata pendenza per evitare frane o cedimenti strutturali. Caratterizzate da pali o pareti in acciaio/calcestruzzo armato, entrano in profondità nel terreno e per questo vengono accompagnate da membrane TeMa capaci di assolvere funzione di damp-proofing, protezione meccanica o drenaggio.
Funzione di damp-proofing, protezione meccanica o drenaggio
A questo servono prodotti come QDrain dotati di un’anima drenante in monofilamenti di polipropilene accoppiata a uno o due geotessili non tessuti, sempre in polipropilene, che filtrano l’acqua e si adattano alla conformazione del terreno, garantendone la stabilità.
Queste sono solo alcune delle membrane che abbiamo in dotazione. Scoprite quella più adatta a voi e valutate insieme al nostro team di esperti la soluzione migliore. TeMa saprà accompagnarvi in ogni fase di progettazione.
Per scoprire i prodotti TeMa, visita il sito.
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