La bicicletta è diventata un miraggio, lo sappiamo. Ma possiamo riprometterci di usarla di più quando questo periodo di clausura sarà finito. Nel frattempo, perché non approfittare del tempo a disposizione per scoprire cose interessanti su quello che ci circonda? Ad esempio, le piste ciclabili. Cominciamo dall’ABC.
Qual è la definizione corretta di pista ciclopedonale?
Dove si corre con la bicicletta, ovvio. Ma, possono camminarci anche i pedoni? Qual è il senso di marcia? Per andare via via a domande sempre più complesse, del tipo: è stata realizzata in sede propria o su corsia riservata? Si tratta di un percorso pedonale e ciclabile o veicolare e ciclabile. Insomma, molte sono le caratteristiche che una pista ciclopedonale deve avere per essere definita tale. Vediamo insieme quali sono.
Creare percorsi di questa natura incentiva le persone a muoversi senza l’utilizzo della macchina e ciò grazie alla creazione di spazi dediti nei quali sentirsi al riparo dal traffico urbano.
Come si costruisce una pista ciclopedonale?
Nel 2018 TeMa Geo Solutions ha realizzato un percorso ciclopedonale in località Cozzuolo di Vittorio Veneto (TV). Il progetto aveva tra gli obiettivi primari quello di migliorare la sicurezza stradale in una zona di ingresso alla città e in concomitanza con un parco cittadino frequentato da famiglie e bambini.
Per prima cosa, dunque, si è proceduto con l’allargamento della sede stradale e dell’attinente rotatoria di modo da creare lo spazio necessario all’inserimento della pista. L’allargamento è stato reso possibile grazie alla realizzazione di una scarpata in terra rinforzata, per la quale sono state utilizzate geogriglie di rinforzo, collocate all’interno del terreno che per attrito consentono al sistema di sopportare importanti livelli di sollecitazione. L’opera, concepita sulla base di un’unica berma di altezza pari a circa 2 metri dal piano campagna, ha reso possibile la circolazione pedonale e ciclabile in una zona che, di partenza, si presentava pericolosa.