Negli ultimi anni le opere in terra rinforzata hanno riscosso particolare successo in ambito progettuale ricoprendo un ottimo valore funzionale ed estetico sia nell’edilizia residenziale sia in ambito pubblico.
Si tratta di interventi che ottengono i migliori risultati facendo “lavorare in sinergia” il terreno e i geosintetici, ognuno con delle caratteristiche proprie che assicurano nell’insieme la stabilità dell’opera.
È facile intuire l’alto valore ambientale di soluzioni di questo tipo, ma analizziamo meglio i due protagonisti delle terre rinforzate, capiamo come e perché lavorando insieme raggiungono, anche dal punto di vista estetico, incredibili risultati.
Cosa sono le opere in terra rinforzata
Si tratta di interventi strutturali in svariate pendenze e dimensioni con lo scopo di contenimento e/o stabilizzazione. Si riconoscono alcuni campi di applicazione principali:
- Rilevati stradali e ferroviari.
- Ripristino e consolidamento di un terreno franato in ambito stradale.
- Realizzazione di rampe di ascesa e discesa dai cavalcavia.
- Rialzi arginali di canali o fiumi.
- Barriere paramassi.
- Barriere antirumore in ambito stradale o ferroviario.
- Allargamento di parcheggi sopraelevati.
- Realizzazione terrazzamenti in terreni coltivati a vigneti.
- Consolidamento del terreno all’imboccatura dei tunnel.
A cosa servono le geogriglie nelle opere in terra rinforzata e perché sono spesso la soluzione vincente
Il terreno ha di per sé delle caratteristiche intrinseche di attrito e resistenza alla compressione, ma possiede una resistenza a trazione praticamente nulla. Questo non è sufficiente a garantire la stabilità della struttura.
Pendenze importanti, eventi atmosferici, vicinanza agli argini… possono erodere il terreno causando frane e cedimenti, quindi nelle opere in terra rinforzata al terreno si abbinano le geogriglie, strutture bidimensionali inserite orizzontalmente all’interno del terreno che si integrano con esso senza deformarsi. La loro struttura a maglia aperta sviluppa delle resistenze “passive” aumentando l’effetto stabilizzante.
Questo accoppiamento sfrutta le capacità delle due parti costruttive e rende tutta la struttura più performante.
Ovviamente per la fattibilità di opere di sostegno si devono tenere conto:
- delle caratteristiche intrinseche del terreno, quali la granulometria, lo stato di addensamento e le resistenze al taglio e il fenomeno della dilatanza;
- delle caratteristiche delle geogriglie stesse, come la resistenza a trazione e rigidezza, l’impiego di materie prime (polimeri) in grado di poter resistere anche in condizioni chimico-fisiche aggressive (attacchi degli agenti chimici, pH dei terreni…), la struttura geometrica adeguata.
Rinverdimenti
Alla fine ritornerà l’erba e non si vedrà nulla dell’opera: una struttura rinforzata davvero bella e naturale. Il rinverdimento che, oltre alla funzione estetica, ricopre anche un ruolo significativo nell’aiutare il terreno nella sua naturale funzione di attrito.
Scopri tutti i dettagli sui nostri prodotti qui.