Soluzioni “naturali” per pendii asciutti con i prodotti TeMa
Ambiente, clima, energia, pianificazione territoriale, prevenzione dai rischi naturali, ricerca e gestione del patrimonio idrico sono l’oggi che ricercatori e progettisti devono affrontare in relazione ad opere ambientali. Sono cioè tutte “parole d’ordine” della geotecnica moderna che richiedono conoscenze specifiche e uso di materiali idonei, con la consapevolezza che la ricerca delle soluzioni è in continua evoluzione. Con un approccio proattivo che mette a disposizione applicazioni geotecniche per la difesa del suolo e competenze per contribuire alla gestione sostenibile dei processi, oggi si possono realizzare le opere necessarie mettendo in sicurezza il territorio e armonizzando il paesaggio.
Le acque superficiali modellano il suolo – oggi più di ieri, visto l’accentuarsi di fenomeni estremi – e oggi si è sviluppata la consapevolezza che le risorse “naturali” di cui disponiamo sono in grado di contenere gli effetti di dilavamento e ruscellamento. Nei pendii asciutti, per esempio, l’erosione del suolo si manifesta come il processo di rimozione del materiale che lo compone attraverso azioni meccaniche e chimiche di acqua e vento. Dal punto di vista tecnico/scientifico, viene effettuata un’ulteriore distinzione: oltre al concetto di erosione del suolo (soil erosion), si aggiungono quelli di perdita di suolo (soil loss) e di produzione di sedimenti (sediment yield).
L’effetto degli agenti atmosferici sul suolo, dunque, è un fenomeno da anticipare e controllare; leggendo in superficie, le cause non sempre si intuiscono, ma il Geologo – dopo i necessari approfondimenti – evidenzierà i problemi e suggerirà le soluzioni.
I principali fenomeni legati alla riduzione del suolo sono:
- lo spessore del terreno coltivabile, che include sostanze organiche, acqua, sali minerali e particelle fini, diminuisce localmente: nel giro di poche generazioni, un terreno fertile può diventare arido
- l’erosione superficiale accelerata e non controllata può causare frane su pendii ripidi, aumentando lo sgretolamento e ampliandone la portata e l’intensità fino a distruggere la copertura vegetale di un intero versante
- il materiale eroso viene trasportato a valle, riducendo la capacità dei corsi d’acqua e aumentando così il rischio di inondazioni
- la sedimentazione del materiale eroso che va a finire nei canali irrigui ne diminuisce l’efficienza e la durata operativa
- il materiale eroso, spesso carico di sostanze chimiche derivanti dalle pratiche agricole come fertilizzanti e insetticidi, invece di essere assorbito dal terreno, si concentra nei corsi d’acqua, diffondendo l’inquinamento su un’area più vasta.
La nuova concezione della progettazione – dettata da precise scelte di carattere ambientale – è un’indubbia portatrice di sostenibilità. In quest’ottica, nel contesto dei pendii asciutti, un terreno “aiutato” da prodotti adeguati per favorire la ri-vegetazione, nel tempo diventa una “barriera” molto forte alle intemperie.
Osservando le scarpate inerbite che bordano le grandi arterie stradali o ferroviarie, possiamo renderci conto dell’esigenza – soddisfatta – di salvaguardare la sicurezza delle infrastrutture rispetto a problemi di scivolamento di terreno superficiale. Si tratta di scarpate artificiali, create per necessità tecniche, pertanto priva di vegetazione al momento della loro realizzazione, ed esposte quindi alle azioni di impatto e trasporto di terreno da parte delle acque meteoriche. Garantirne l’inerbimento, aumenta quindi il grado di sicurezza, mitiga l’impatto visivo e, ultimo ma non ultimo, rispetta la diversità biologica che viene preservata.
I nuovi materiali TeMa Geo Solutions rendono possibili questo tipo di soluzioni. Per favorire l’attecchimento della vegetazione, TeMa ha studiato le geostuoie sintetiche K-MAT e le biostuoie in fibre naturali (paglia, cocco e juta) ECOVERMAT ed ECOVERNET, oltre alle geostuoie della serie X-GRID PET-C AM che svolgono anche un’utile funzione di rinforzo del pendio.
TeMa è un’azienda italiana nata nel 1993 che ha maturato l’esperienza in 4 continenti con prodotti per il mondo geotecnico che raccolgono la fiducia di progettisti e imprese. Più di trent’anni di soluzioni geotecniche che “coaudiuvano” il terreno nelle sue stesse capacità di controllo dell’erosione e di stabilizzazione, con un vantaggio ambientale evidente.
- Pubblicato il GEO, Pendii asciutti, Stuoie antierosione
TeMa Geo, soluzioni geotecniche
La divisione TeMa Geo Solutions ha sviluppato ragguardevoli esperienze di applicazioni in ambito geotecnico e sviluppato tecnologie e prodotti che garantiscono ai progettisti di attenersi a conformità ambientali e paesaggistiche sempre più stringenti.
Si tratta di applicazioni per la protezione, il mantenimento, il contenimento, il rinforzo e il drenaggio nel settore delle grandi opere d’intervento ambientale, con prodotti per soluzioni efficienti, durevoli e innovative.
Siamo consapevoli che è già iniziata una sorta di resistenza da parte del pubblico agli annunci sulla sostenibilità, per questo motivo ci interessa affiancare al meglio le imprese che agiscono in modo adeguato nella salvaguardia dell’ambiente. Non solo per fare in modo che possano rispettare al meglio le normative, ma anche e soprattutto per aumentare l’efficacia e la credibilità del loro operare.
Soluzioni TeMa Geo nelle applicazioni
La competenza di TeMa Geo Solutions comprende:
- campi da calcio
- discariche e siti contaminati
- gallerie
- opere in terra rinforzata
- pendii asciutti
- rilevati erbosi di strade e ferrovie
- strade
- trincee drenanti
- galoppatoi da allenamento e da gara.
Prodotti e funzioni: una gamma a partire dai geosintetici
Le geogriglie sono elementi strutturali utilizzati per rinforzare i terreni nella realizzazione di muri di sostegno, muri a blocchi e opere in terra rinforzata, discariche e siti contaminati. La struttura a maglie aperte consente alle geogriglie di rinforzo di sviluppare delle resistenze di natura “passiva” in corrispondenza degli elementi trasversali, incrementando di fatto il loro intrinseco effetto stabilizzante e consentendo al sistema di sopportare importanti livelli di sollecitazione.
La gamma TeMa Geo Solutions è completa di geogriglie X-Grid, uniassiali o biassiali, in fibra di vetro, poliestere o PET e rivestite da uno strato polimerico, accoppiate o meno a un tnt, da scegliere in base al progetto.
Proponendo prodotti come geocompositi bentonitici, geocompositi drenanti, paramenti, stuoie antierosione e gli indispensabili accessori, la gamma di TeMa Geo Solutions risponde a diverse funzioni per il contenimento e il drenaggio di acque meteoriche e di falda.
Il mondo Tema Geo offre competenza ed esperienza “storiche” (dal 1993) nell’ambito della categoria di prodotti a base polimerica (geosintetici). Negli anni la ricerca nei propri laboratori ha consentito di sviluppare soluzioni che si integrano con l’ambiente in senso più diretto, come le stuoie antierosione biodegradabili e, in senso lato, come le geostuoie e le membrane bugnate.
Esistono soluzioni geotecniche all’avanguardia anche per i vigneti
Non poteva essere altrimenti, l’headquarter TeMa Geo infatti, si trova al confine Est delle colline del prosecco, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, e non poteva che mettere la propria esperienza a disposizione per conservare e tutelare il paesaggio vitivinicolo con prodotti per il controllo dell’erosione, il rinforzo e il drenaggio del terreno in ambiente sollecitato dal passaggio di mezzi agricoli. Cliccando qui è possibile scaricare il catalogo specifico.
Il sistema per le strutture di sostegno in terra rinforzata
T-System è il sistema di TeMa Geo Solutions che include diversi componenti per il rinforzo, il controllo dell’erosione superficiale, il drenaggio e il contenimento per la realizzazione di strutture di sostegno in terra rinforzata: innovazione che TeMa ha esplorato fin dalla sua fondazione avvenuta 30 anni fa e che oggi è una delle esperienze più caratterizzanti. Vediamo di seguito in dettaglio.
Componenti per il rinforzo
A provvedere alla funzione di rinforzo ci sono le geogriglie X-Grid PET C di tipo knitted realizzate con fili di poliestere ad alta tenacità e rivestite da uno strato protettivo polimerico. Garantiscono una resistenza a trazione da 20 kN/m fino a 800 kN/m.
Componenti per il controllo erosione
Proteggono il terreno del fronte dell’opera da fenomeni erosivi, come vento e pioggia battente, fino alla formazione della vegetazione. TeMa Geo Solutions offre soluzioni naturali, a base di fibra di cellulosa come Ecovermat o di juta come Ecovernet, e sintetiche, in monofilamenti (K-Mat F), in polipropilene (K-Mat FA) o in fibra di vetro (K-Mat FG Green).
Componenti per il drenaggio
Per controllare i fenomeni di infiltrazione nel terreno di riempimento si impiegano dei geocompositi drenanti del tipo Q-Drain.
Componenti per il contenimento
A dare linearità alla facciata a vista ci sono i paramenti in rete metallica elettrosaldata con angolazioni che spaziano da 65° a 80°.
Consigli pratici
In cantiere
I componenti del sistema devono essere stoccati lontano dai mezzi d’opera e opportunamente protetti da polveri o residui di lavorazione.
Per evitare sormonti eccessivi e sprechi, le geogriglie X-Grid devono essere tagliate a misura con un supporto metallico adeguato dotato di cavalletti metallici sui quali montare un profilo circolare da inserire all’interno del rotolo.
I componenti per il controllo dell’erosione – biodegradabili e sintetici – vanno conservati in luoghi asciutti e isolati dal terreno naturale, per evitare difficoltà di stesura successiva.
I casseri metallici vanno stoccati lontano dalle aree di manovra dei mezzi e movimentati solo al momento dell’installazione.
In fase di montaggio è buona norma applicare dei profili in gomma o metallo sagomati a U, in modo da consentire il corretto risvolto delle geogriglie, evitando che si aggancino ai tiranti. (vedi foto)
Prescrizioni particolari
Sconsigliamo di impiegare materiale di riempimento limo-argilloso o, al limite, di utilizzarlo solo a seguito di miscelazione con materiale inerte.
TeMa Geo Solutions fornisce la gamma completa del sistema con le istruzioni di pratiche. Contattaci, ti forniremo case study e informazioni complete.
La sicurezza prima di tutto: anche nelle discariche controllate
L’esperienza trentennale di TeMa Geo Solutions spazia anche nell’ambito delle discariche controllate e dei siti contaminati, con prodotti appositamente studiati per ogni funzione a garanzia della sicurezza dell’opera e con un’attenzione all’investimento, oltre che alla massima efficienza delle prestazioni.
La normativa italiana in materia di discariche
In Italia lo smaltimento controllato dei rifiuti è stato regolamentato già a partire nel 1982, per poi essere integrato con la direttiva europea e aggiornato nel 2020 con il D.Lgs n.121.
Con questa normativa si stabiliscono tutti gli aspetti del ciclo di smaltimento, dalla classificazione delle discariche al tipo di rifiuti, così come i criteri costruttivi e gestionali degli impianti, con massima attenzione alla questione ambientale. A questo proposito, TeMa ha predisposto stratigrafie e materiali che adempiono alle funzioni richieste e rispondenti alla normativa di riferimento.
Le principali funzioni per la messa in sicurezza delle discariche controllate
Mettere in sicurezza un impianto di discarica significa espletare diverse funzioni:
Barriera
Pareti e fondo vanno isolate per salvaguardare le falde acquifere e il terreno dal percolato e dai biogas derivanti dai processi di decomposizione. Per assicurare un’adeguata impermeabilizzazione, la normativa impone che si utilizzino almeno 0,5 m di argilla oppure, per il principio di equivalenza idraulica, dei prodotti sintetici: i compositi a base bentonitica sodica come Barrier Bento – che contiene fino a 5 kg/mq di bentonite tra due strati di geotessile – impermeabilizzano, fungendo da barriera tra terreno e rifiuti.
Rinforzo
Uno dei problemi più importanti da fronteggiare durante la progettazione delle discariche, soprattutto del sistema di copertura (capping), è la stabilità, ottenuta grazie all’abbinamento di resistenza a compressione del terreno e resistenza a trazione dei geosintetici. Le soluzioni per il rinforzo fornite da TeMa spaziano dalle geogriglie della serie PET alle geostuoie accoppiate a geogriglie.
Drenaggio
Per la captazione di liquidi e di aeriformi la normativa prevede l’utilizzo di 50 cm di materiale inerte, che tuttavia non è esente da problemi di stabilità, soprattutto su pendenze più importanti. I geocompositi drenanti consentono di ottenere stratigrafie ridotte e risparmiare sul numero di mezzi mobilitati per il trasporto. L’offerta TeMa spazia da membrane bugnate e microbugnate, monofilamenti accoppiati a TNT, georeti con uno o due TNT.
Controllo erosione
L’azione di eventi atmosferici, negli ultimi anche molto violenti e imprevedibili, erode la coltre superficiale del terreno innescando preoccupanti fenomeni franosi con conseguente rischio idrogeologico. Per prevenire fenomeni di questo genere, diventa fondamentale favorire la vegetazione (che svolge una naturale funzione antierosiva) e proteggere il terreno in attesa dell’attecchimento, con le stuoie naturali o sintetiche a marchio TeMa.
Piste ciclopedonali: le soluzioni per renderle più sicure e più belle.
Giornate che si allungano, pomeriggi più miti, tanta voglia di stare all’aria aperta e magari di fare un po’ di attività fisica, ma anche raggiungere il posto di lavoro e la scuola o andare a trovare un amico… Sono tutti ottimi motivi per sfruttare, quando ci sono, le piste ciclopedonali, possibilmente lontano dal traffico cittadino.
I vantaggi della mobilità sostenibile
Si parla sempre più spesso di sostenibilità ambientale e dei benefici fisici e psicologici dell’attività fisica:
- Minor inquinamento atmosferico e acustico dovute al traffico.
- Riduzione dei costi di trasporto.
- Maggiore libertà di spostamento.
- Valorizzazione delle aree verdi in città.
- Miglioramento della qualità di vita grazie a un po’ di sport quotidiano.
TeMa Geo Solutions tra sicurezza e benefici urbani
Le strade “non attrezzate” possono essere pericolose per chi sceglie di spostarsi in bicicletta: per questo e per le ragioni ambientali le piste ciclopedonali sono la soluzione più adatta, entrando a far parte sempre di più dei piani di mobilità delle amministrazioni pubbliche locali.
TeMa Geo Solutions offre tutta la sua esperienza coniugando le opere in terra rinforzata e la loro caratteristica di essere “green”, con i percorsi ciclopedonali.
Si può realizzare un rilevato o un ampliamento stradale con i lati inclinati a 65°/70° grazie al sistema T-System (composto da casseri, geogriglia X-Grid PET e stuoia di controllo erosione frontale K-Mat FG Green) mettendo così in sicurezza la pista e lasciando rinverdire il pendio. Il rinverdimento svolge una funzione antierosiva naturale: per favorirla TeMa Geo Solutions consiglia l’applicazione di stuoie, naturali o sintetiche. Per stabilizzare il manufatto, il sistema T-System per le terre rinforzate adottato da TeMa prevede l’impiego delle geogriglie X-Grid PET.
- Pubblicato il GEO, Geogriglie, Strade, Stuoie antierosione, Terre rinforzate, Terre rinforzate - Controllo erosione
Il controllo dell’erosione superficiale con biostuoie e geostuoie
L’erosione superficiale del suolo è un fenomeno naturale pressoché inevitabile che negli ultimi anni preoccupa maggiormente a seguito dell’inasprirsi della situazione climatica – in Italia da gennaio a luglio 2022 si sono registrati 132 eventi climatici estremi, numero più alto della media annua dell’ultimo decennio – alternati a lunghi periodi di siccità.
Venti forti, piogge battenti, grandine, ruscellamenti tendono ad asportare lo strato superficiale dei terreni esposti, spesso anche materia organica ed eventuali semine. Un cambiamento climatico che favorisce l’erosione fino a renderla, oltre che inevitabile, pericolosa, se non controllata.
Le modalità per contrastare o mitigare il fenomeno sono indispensabili: il suolo ci fornisce cibo, biomassa e materie prime; è lo spazio dove si svolgono le attività umane, oltre a essere un elemento del paesaggio e del nostro patrimonio culturale.
In quali opere avviene maggiore erosione superficiale?
Tra le aree di applicazione maggiormente colpite dall’azione erosiva del clima troviamo:
- pareti e fianchi di discariche e siti contaminati, inerbiti anche per un’apprezzabile miglioria estetica
- opere in terra rinforzata, nello specifico il terrazzamento di un vigneto e il rialzo arginale di canali o fiumi
- rampe di ascesa/discesa dai cavalcavia, imboccature dei tunnel e barriere antirumore in ambito stradale e ferrovie
- pendii asciutti e rocciosi, di qualsiasi inclinazione, che disegnano l’orografia del nostro Paese.
Le conseguenze dell’erosione superficiale
L’asportazione incontrollata della coltre superficiale e il mancato attecchimento della vegetazione implica un “assottigliamento” del terreno e un rischio di stabilità delle aree in pendenza.
Come agire per prevenire l’erosione superficiale?
È doveroso premettere che è necessaria una valutazione caso per caso, che tenga conto delle molteplici variabili come la natura e l’uniformità del terreno, la pendenza delle scarpate, il tipo di pendio (asciutto o roccioso) e le condizioni climatiche della zona di intervento.
In linea generale la vegetazione, qualsiasi tipo sia, ha una naturale capacità di proteggere i terreni dall’erosione. Per questo, la strada migliore da intraprendere è quella di favorire velocemente l’inerbimento e quindi agire con stuoie biodegradabili in juta, paglia, cocco e fibra di cellulosa, anche preseminate.
TeMa Geo Solutions consiglia biostuoie come Ecovermat, Ecovermat P e PC ed Ecovernet.
In alternativa o in combinazione a queste si possono utilizzare delle geostuoie sintetiche, realizzate principalmente in monofilamenti polimerici.
Una volta posate vengono ricoperte da un altro strato di terreno: in questo modo le radici della vegetazione che crescerà si aggroviglieranno alla geostuoia creando un sistema di protezione dall’erosione pressoché definitivo.
Anche in questo caso, TeMa Geo Solutions consente una vasta gamma di geostuoie tra cui scegliere.
Dubbi su cosa scegliere? Ti aiutiamo noi. CONTATTACI!
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Le opere in terra rinforzata come barriere acustiche
Sentire per tutto il giorno il rumore del traffico fuori dalla finestra è irritante e distraente e, sul lungo termine, anche dannoso per la salute.
Per questo l’OMS e alcune leggi regolamentano l’adozione di sistemi per il risanamento acustico delle città: la Legge quadro 447 del 1995 per l’Italia e la direttiva europea sul rumore ambientale 49/2022. Infatti, se non è possibile agire sulla causa del rumore, la soluzione è quella di installare degli schermi protettivi. Possono essere di varia natura, ma in questo caso ci focalizziamo sulle opere in terra rinforzata che richiedono degli accorgimenti specifici di cui parliamo qui.
Ad esempio, la Pedemontana Veneta è una nuova arteria: quasi 100 Km. Quasi completamente in funzione nel Nord-Est del Veneto, l’asse principale di questa superstrada si mantiene in trincea profonda per attenuare al minimo l’impatto “territoriale” e ambientale sull’area circostante. Significa che ai lati “scorrono” lunghe superfici inclinate in terra rinforzata con 58,61 km di filari arborei e siepi e verde areale per 1.333.410 mq fra siepi campestri, boschetti, scarpate inerbite e prati alberati.
Un’attenzione al rumore con grande considerazione paesaggistica.
Come sono fatte le barriere acustiche in terra rinforzata?
In questo tipo di rilevati dalla tipica forma trapezoidale si utilizza terra che col tempo si ricoprirà di vegetazione. Ad aiutare il terreno, che già possiede una buona resistenza a compressione, vengono abbinati dei rinforzi geosintetici, le geogriglie. Queste vengono inserite orizzontalmente nel terreno e sviluppano attrito e tensione che stabilizzano l’opera, aumentandone la resistenza alla sollecitazione.
TeMa Geo Solutions ha nella sua gamma le geogriglie della serie X-Grid Pet PVC, con diversi valori di tenacità, adatte a ogni tipo di contesto.
Altro elemento da considerare è l’erosione superficiale del terreno: per contrastarla si applicano delle geostuoie sintetiche, anche con funzione pacciamante per favorire la crescita del manto erboso, o delle bioreti in fibre naturali.
Anche in questo caso, TeMa Geo Solutions offre una grande scelta che spazia da Ecovermat F Grass e Ecovernet FJ alla serie K-Mat.
Perché utilizzare una barriera vegetale come elemento acustico protettivo?
La barriera vegetale ha un’indiscussa capacità di limitare la propagazione delle onde sonore: una parte di esse viene assorbita, una parte riflessa e una parte deviata. Nel complesso, dunque, la quantità di onde sonore che arriva al ricevente è notevolmente ridotta e i rumori possono essere attenuati di diversi decibel.
I vantaggi di una barriera fonoassorbente in terra rinforzata
Creare delle opere in terra rinforzata ha i suoi notevoli vantaggi:
- il costo è ridotto perché spesso si può utilizzare terra presente in loco
- non sono necessarie particolari manutenzioni, se non la regolare tenuta in ordine.
- aiuta l’ambiente e si crea un’integrazione integra con esso: un elemento vegetale mitiga anche le emissioni dei veicoli assorbendo la CO2 e purificando l’aria.
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Nuove soluzioni nella costruzione e/o sistemazione delle strade
La sicurezza delle infrastrutture stradali è l’obiettivo primario e gli interventi di manutenzione – preventiva o straordinaria che sia – sono sistematici. I manti stradali sopportano carichi di traffico cospicui e cambiamenti atmosferici con escursioni termiche elevate. Si rende necessaria quindi una costante manutenzione per assicurare la regolarità della superficie e la stabilità degli elementi strutturali. Vediamo quali sono i principali fattori da considerare nella costruzione e sistemazione delle strade.
Controllo dell’erosione erosione superficiale
È principalmente dovuta ai cicli di gelo/disgelo che rendono il bitume meno elastico e quindi più facilmente soggetto a vuoti interni. Tali vuoti lasciano penetrare l’acqua negli strati sottostanti, erodendo gradualmente la struttura.
A ciò si sommano i grossi carichi di traffico, soprattutto se di mezzi pesanti, che causano una deformazione degli strati superficiali: la conseguenza è la penetrazione d’acqua che “ammorbidisce” la struttura rendendola meno resistente.
Il drenaggio anticapillare
Un concetto piuttosto complesso, ma molto sorvegliato in ambito edilizio, è quello della capillarità dell’acqua, ossia la capacità dei liquidi di muoversi in microspazi anche contro la forza di gravità. Aiutata dalle pressioni esercitate sugli strati più profondi, risale verso l’alto trascinando con sé le componenti più fini dei materiali, provocando fenomeni di deformazione.
Occorre, quindi, prevedere un geocomposito drenante, una membrana tridimensionale ottenuta dall’accoppiamento di due o più componenti sintetiche con la funzione di convogliare i fluidi verso l’esterno e impedirne la risalita.
Puoi scopri tutte le nostre soluzioni qui.
Rinforzo
A volte può essere necessario posizionare delle griglie di rinforzo, soprattutto in caso di pendenza più o meno accentuata che causerebbe uno scivolamento verso il basso di una banchina stradale.
Ovviamente la scelta del tipo di rinforzo più adatto, e quindi anche della posizione della geogriglia nella stratigrafia, dipende dalle problematiche da affrontare, tra le quali quella di rinforzare l’area superficiale per limitare la propagazione delle lesioni agli strati sottostanti, migliorare la capacità portante e ridurre le sollecitazioni trasmesse agli strati più profondi, oppure quella di provvedere ad assolvere la funzione di separazione (e di anticontaminante).
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Stabilizzazione
Durante gli interventi di costruzione e sistemazione delle strade può capitare di imbattersi in terreni più soffici, che possono manifestare fenomeni di instabilità o addirittura, nelle prime fasi de lavori, di collasso. Se anche non dovesse compromette la fattibilità dell’opera, questo comunque rischia di pregiudicare i requisiti minimi di sicurezza previsti per legge.
Anche in questo caso, i geosintetici sono la risposta al problema, perché assorbono le tensioni almeno fino al momento in cui l’opera raggiunge una sua stabilità strutturale.
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- Pubblicato il GEO, Geocompositi drenanti e membrane, Geogriglie, Strade, Stuoie antierosione
La tutela del paesaggio vitivinicolo: tecnologie testate… lievi sul campo
La foto richiama un racconto aulico: “Inizia l’autunno e con esso le prime piogge, le giornate si accorciano, le temperature iniziano ad abbassarsi e soprattutto…È TEMPO DI VENDEMMIA!”. Un luogo in cui la tutela del paesaggio vitivinicolo
Siamo in Veneto orientale, le colline del Prosecco hanno dato il meglio di sé anche quest’anno e i grandi rimorchi d’uva continuano la loro sfilata verso le cantine, ma quella di quest’anno è una vendemmia che ha vissuto un andamento parecchio incerto del meteo: gelate in primavera inoltrata, piogge persistenti mescolate a siccità con forti temporali e grandinate in estate.
Non sono condizioni che aiutano i terreni che rischiano frane, cedimenti ed erosioni. Ma se si applicano le moderne tecnologie e i materiali di TeMa Geo Solutions espressamente progettati si può tutelare l’integrità del territorio e lo si può fare anche in modo sostenibile.
Vicino a noi, a pochi chilometri dalla sede centrale, le colline del prosecco sono in gran parte Patrimonio dell’Umanità UNESCO, quindi gli interventi posso solo essere solo ricostruttivi, di difesa dello status quo e assolutamente non invasivi: “delicati” per l’ambiente.
I prodotti TeMa Geo per la tutela del paesaggio vitivinicolo
Per questo TeMa Geo Solutions ha pensato a soluzioni performanti per controllare l’erosione naturale del terreno, rinforzare i pendii e drenare l’acqua con:
- le biostuoie in fibra di juta 100% naturali e biodegradabili come Ecovernet® J500 XL ed Ecovermat P Grass che garantiscono una protezione dall’asportazione del terreno da parte di agenti atmosferici e favoriscono il rinverdimento;
- la geostuoia sintetica antierosione K-Mat F;
- le geogriglie di rinforzo come X-Grid PET PVC che sopportano importanti livelli di sollecitazioni;
- il geocomposito drenante Speedrain, che smaltisce l’acqua dal terreno circostante stabilizzando eventuali frane superficiali.
Se desideri ricevere informazioni in merito, CONTATTACI. Oppure scarica il nuovo Catalogo VIGNETI direttamente dal sito.
Le biostuoie per il controllo dell’erosione superficiale
Sponde e pendii vengono spesso colpiti da fenomeni di erosione o dilavamento. Il ruolo di TeMa Geo Solutions in queste situazioni è quello di ricostruirli attraverso interventi rispettosi del territorio. I nostri prodotti uniti a un’attenta analisi del terreno e pianificazione dei lavori ci permettono di intervenire senza opere troppo invasive, nel rispetto del panorama ambientale in cui ci troviamo a intervenire. Vediamo le biostuoie per il controllo dell’erosione.
Le biostuoie antierosione
Ecovernet e Ecovermat sono prodotti sviluppati dai nostri laboratori per il controllo dell’erosione superficiale, fenomeno che, a seconda della morfologia del terreno e dell’esposizione del versante roccioso, può richiedere l’impiego di rinforzi, specie finché l’inerbimento non ha raggiunto stabilità e consistenza.
Il vantaggio di utilizzare una stuoia come questa è proprio quello di fornire una protezione all’asportazione del suolo da parte di agenti atmosferici, con lo scopo ultimo della formazione naturale della vegetazione. La vegetazione, infatti, grazie alle radici esercita di per sé una naturale funzione antierosiva. Le biostuoie in fibre naturali – in juta nel caso di Ecovernet; paglia e cocco per Ecovermat – sono biodegradabili e possono essere anche pre-seminate per garantire un rinverdimento più rapido.
Ulteriori vantaggi delle biostuoie antierosione
Tra i vantaggi che offrono, oltre a quelli già evidenziati, è doveroso ricordare quelli legati ai costi d’opera. Materiali leggeri e ingombri ridotti consentono l’abbattimento delle spese di trasporto con una conseguente riduzione dell’inquinamento, altro punto a favore non da poco. Si riducono, così, le emissioni di CO₂ nell’aria mentre si tutela il nostro patrimonio ambientale.
Per ulteriori informazioni, visita il sito e scopri le nostre biostuoie per il controllo dell’erosione.
- Pubblicato il GEO, Stuoie antierosione, Terre rinforzate - Controllo erosione
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