Umidità, capillarità ed efflorescenze nei locali interrati
Umidità, muffa, macchie e intonaci scrostati nei locali interrati sono il peggior incubo di chi possiede un immobile. Abbiamo ribadito molte volte che gli eventi meteorologici e le acque di falda, se non regimentate correttamente, sono la principale causa dell’umidità. Questa ovviamente non riguarda solo le pareti, ma tutte le strutture, comprese le pavimentazioni, al livello interrato o del pian terreno.
L’elemento spesso sottovalutato è la cosiddetta “capillarità”, per effetto della quale l’acqua che impregna per contatto diretto le strutture murarie interrate subisce una spinta verso l’alto che le permette di risalire di una decina di centimetri o più. A questo si aggiunge l’umidità ascendente, che può appunto risalire anche per qualche metro“aggrappandosi” a molecole di altra natura, in questo caso quelle delle pareti. Il deterioramento determinato dall’anomalo incremento di umidità interna alle murature che si riscontra sulle pareti dei locali al piano terra o interrato è subito visibile.
Le conseguenze della capillarità dell’acqua
L’effetto dell’assorbimento capillare si manifesta con:
- danni statici alla struttura che si indebolisce e risulta meno sicura
- peggioramento del comfort abitativo a causa di ambienti insalubri con odori sgradevoli
- danni estetici, con la comparsa di macchie e il distacco dell’intonaco
- dispendio economico di riscaldamento dovuto alla diminuzione delle temperature superficiali dei muri interni
- efflorescenze
risalta capillare dell’acqua sui muri che porta con sé sali del terreno i quali, solidificandosi a seguito del processo di evaporazione, gonfiano e staccano la pittura e l’intonaco: le macchie bianche che si trovano in corrispondenza delle spaccature prendono il nome di efflorescenze saline.
Gli effetti sono meno visibili quando a essere colpite sono le pavimentazioni, il più delle volte appaiono solo successivamente attraverso rigonfiamenti, efflorescenze saline, muffe o modificazioni di colore nelle fughe.
Il tutto si verifica a causa di scarsa attenzione nella scelta dei materiali o di un’errata progettazione ed esecuzione dei lavori, a cui si somma un’impermeabilizzazione mancante o danneggiata delle fondazioni. Non è un problema legato a eventi meteorologici, ma alla situazione idrogeologica del terreno.
Le soluzioni TeMa Building Solutions
La capillarità e le efflorescenze sono fenomeni prevenibili con l’utilizzo di materiali adatti. TeMa Building Solutions offre una vasta gamma di membrane bugnate e geocompositi drenanti per allontanare le acque prima che entrino in contatto con la struttura e per proteggere l’impermeabilizzazione in modo sicuro e duraturo.
I nostri tecnici vi assisteranno nella scelta dello specifico prodotto per il vostro prossimo progetto. Contattateci!
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Le soluzioni per proteggere fondazioni e muri contro terra
La salute dei muri a contatto con il terreno, come fondazioni e muri contro terra, è la preoccupazione principale di chi vive una casa, soprattutto se in essa ci sono locali interrati adibiti a garage o cantine: qualsiasi apparizione di umidità e muffa comprova un danno che in queste parti dell’edificio può avere conseguenze costosissime. E non sempre si ha la possibilità di rendere nuovamente salubre l’ambiente interno.
I rischi ci sono sia nelle fondazioni – ossia nelle strutture orizzontali che ricevono e assorbono i carichi di tutto l’edificio – sia nei muri contro terra, cioè nelle strutture verticali sulle quali gravano carichi notevoli. Se al peggioramento del contesto meteorologico di questi ultimi anni aggiungiamo la malevola umidità capace di risalire per capillarità e la pressione dell’acqua proveniente dalle falde, si comprende la necessità di richiedere maggiori performance ai prodotti utilizzati.
Come proteggere le fondazioni e muri contro terra al meglio?
La salubrità degli ambienti interrati viene garantita utilizzando prodotti specifici e collaudati, applicati correttamente come previsto dai documenti tecnici. TeMa Building Solutions offre diverse soluzioni.
Geocompositi bentonitici
I geocompositi bentonitici provvedono ad assicurare una corretta impermeabilizzazione del calcestruzzo. Costituiti di bentonite sodica naturale, si auto-agganciano al calcestruzzo (se usati come impermeabilizzazioni pre-getto) e sono adatti per applicazione sia verticali (muri controterra), sia orizzontali (platee di fondazione).
Membrane bugnate
Le membrane bugnate sono una delle commodity più utilizzate per la loro duplice funzione:
- proteggono meccanicamente l’impermeabilizzazione: preservano l’integrità dello strato impermeabile durante le operazioni di rinterro e costipamento nella fase di cantiere e dai successivi micro-movimenti di assestamento del terreno e i forti carichi che i muri devono tollerare
- hanno funzione di damp-proofing: bloccano l’umidità che, anche in assenza di pressione idrostatica, può indebolire la struttura e far comparire macchie di muffa nei muri interni.
Geocompositi drenanti
Riducono la pressione idrostatica esercitata sulle pareti verticali convogliando le acque verso il perimetro. Sono accoppiati a uno o due TNT con funzione filtrante, impedendo l’intasamento del sistema. La gamma TeMa Building Solutions include georeti, membrane bugnate e strutture in monofilamenti.
Ti serve un consiglio su quale prodotto fa più al caso tuo? Contattaci! I nostri esperti sapranno aiutarti al meglio.
L’uso dei geocompositi drenanti in ambito edilizio
I geocompositi drenanti soddisfano con molteplici funzioni l’ambito geotecnico, ma hanno alcune caratteristiche che li distinguono e consentono loro di trovare un assiduo utilizzo anche nel settore edilizio. I geocompositi drenanti TeMa sono leggeri, maneggevoli al trasporto e alla posa, veloci da applicare… Ma vediamo tutto nel dettaglio.
Cosa sono i geocompositi drenanti e quali tipi esistono?
Per definizione i geocompositi drenanti sono dei geosintetici permeabili formati da almeno due elementi (un elemento sintetico e uno o più TNT).
Le tipologie principali di prodotti drenanti in cui TeMa propone tutta la sua esperienza sono tre:
- Georeti, formate da una rete sintetica in HDPE a due fili incrociati con due TNT in PP termoaccoppiati, come T-Drain.
- Geomembrane del tipo T-Kone e TMD, membrane bugnate in HDPE con bugne di varie altezze (8, 10, 20 mm) accoppiate a un TNT.
- Monofilamenti, costituiti da un’anima in monofilamenti sintetici estrusi con due TNT termoaccoppiati, ad esempio T-Mix Drain.
Quali sono gli ambiti di applicazione in ambito edilizio?
I geocompositi drenanti di TeMa Building Solutions coprono numerose applicazioni in ambito edilizio: coperture a falda inclinata e coperture piane a ballast, coperture piane a verde e carrabili, pareti e coperture metalliche a tecnica aggraffata, fondazioni e opere interrate, murature interne a rischio umidità.
Sono tutti ambienti che richiedono un’attenzione particolare al drenaggio, perché esposti alle diverse condizioni atmosferiche e in alcuni casi anche all’acqua di falda: il rischio di ristagni aumenta favorendo l’umidità e, nell’eventualità in cui si creino lesioni o eccessiva pressione sullo strato impermeabile, è possibile che si sviluppino infiltrazioni.
Quali funzioni svolgono?
La funzione principale è quella di drenaggio delle acque meteoriche e di falda. Questo avviene grazie all’azione di separazione, resa possibile dal tessuto non tessuto che funge da filtro: le particelle che riescono ad attraversarlo sono estremamente piccole da risultare innocue per il buon funzionamento del sistema di scarico.
I geocompositi a membrana bugnata svolgono anche la funzione importante di protezione meccanica dell’impermeabilizzazione, rilevante nelle coperture e indispensabile negli ambienti interrati per sopportare senza danni interramenti e assestamenti del terreno di riempimento.
Quale geocomposito drenante scegliere in ambito edilizio?
La scelta del giusto prodotto va fatta sulla base delle prestazioni richieste. Questo i progettisti lo sanno bene: alla luce della quantità e della “qualità” d’acqua da drenare e, quindi, della morfologia del territorio, della presenza di falde attive e così via. Va valutata anche la quantità di carico, ad esempio in applicazioni a verde, coperture carrabili e superfici pedonabili.
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Il drenaggio in diaframmi e berlinesi: una soluzione conveniente e sicura
Tra le opere più largamente utilizzate nel campo dell’ingegneria civile, al fine di contrastare le forti spinte del terreno ed evitare frane e cedimenti strutturali, ci sono i diaframmi e le berlinesi. Anche in questo ambito il drenaggio è una funzione da tenere in considerazione e TeMa Building Solutions è pronta a rispondere.
Ma partiamo dal principio.
I diaframmi sono delle paratie di sostegno formate da elementi verticali puntuali (pali) o continui (pareti) in acciaio o in calcestruzzo armato infissi nel terreno a notevole profondità, mentre le berlinesi sono strutture di sostegno flessibili realizzate con micropali verticali.
Entrambe le soluzioni vengono utilizzate nei casi in cui ci sia l’impossibilità di creare pareti di scavo di adeguata pendenza a causa della presenza di altri manufatti nelle vicinanze e della morfologia dell’area che impone spazi d’azione ridotti (i quali renderebbero impossibili le manovre di grandi macchinari).
Le paratie berlinesi in micropali, infatti, sono una delle più comuni applicazioni nell’ambito dei cantieri per la realizzazione di opere di sostegno impermeabili. La tecnica permette di lavorare in quasi tutti i tipi di terreni, in particolare nel caso in cui si debbano utilizzare impianti di cantiere di dimensioni ridotte rispetto al passato.
Il drenaggio in diaframmi e berlinesi
Essendo opere a contatto con il terreno, non è assolutamente da sottovalutare l’aspetto di drenaggio. Se le acque meteoriche e di falda esercitano pressione sulla parete verticale, possono danneggiare l’impermeabilizzazione. Per questo, TeMa Building Solutions ha il prodotto adatto a questa applicazione: T-Mix Drain WP, il geocomposito che oltre a drenare assolve anche la funzione di filtrazione, separazione e cassero a perdere.
TeMa ha costruito sui geocompositi una notevole esperienza, da molti anni infatti propone questo sistema in sostituzione al tradizionale sistema di drenaggio con la ghiaia. I risultati sono duraturi ed è la soluzione ideale: rispetto alla tradizionale ghiaia, è meno ingombrante, facilmente trasportabile e veloce da posare. Ciò limita i costi di trasporto, di realizzazione e delle tempistiche in cantiere e, non ultimo, permette un risparmio considerevole di CO2.
Gli ambiti di applicazione di diaframmi e berlinesi
Come detto qui sopra, la realizzazione di diaframmi e berlinesi trova ampio utilizzo in caso di spazio limitato. Nello specifico, si possono utilizzare in ambito edilizio come in garage sotterranei di casa o di un ambiente commerciale e in piani interrati, ma anche in opere fluviali, quali banchine e moli per imbarcazioni, o ancora in dighe in terra e pozzi.
Avere perciò a disposizione l’esperienza dei tecnici TeMa e prodotti testati ed efficaci come T-Mix Drain WP, è una sicurezza per il cantiere.
Parcheggio sul tetto: soluzione estrema di recupero spazio
I centri urbani sono sovraffollati di veicoli e di zone interdette ai non autorizzati, i parcheggi sono “stressati” e le superfici non bastano mai. A fianco delle soluzioni più “standard” di coperture carrabili, come per esempio in caso di garage interrati, non è azzardato immaginare, ove strutturalmente possibile, di progettare o recuperare spazi su coperture sopraelevate: infatti, un parcheggio sul tetto di una struttura pubblica può ampliare di molto i posti disponibili.
Durante le vacanze, anche i viaggiatori potranno trovare conforto dai parcheggi sui tetti di edifici pubblici o a uso pubblico. Nelle ore in cui gli uffici sono chiusi, per esempio, questi parcheggi possono trasformarsi in risorsa, soluzione ideale per recuperare spazio e aumentare il numero di posteggi per i viaggiatori nelle zone ad alta affluenza turistica.
La continua movimentazione di veicoli e l’esposizione a qualsiasi evento atmosferico, dal gelo al caldo torrido, richiede materiali di costruzione idonei allo scopo. Un grande utilizzo che rende imperativo prevedere degli strati (stratigrafia progettuale) che assolvano a specifiche funzioni. Vediamo quali.
A cosa bisogna porre attenzione nella realizzazione di un parcheggio sul tetto?
Su questo tipo di coperture gravano elevati carichi, statici e di passaggio, di ogni tipo di vettura. Ciò richiede un’attenzione maggiore nella protezione meccanica dello strato impermeabile e nella resistenza ad alte compressioni.
Altro aspetto da considerare è il drenaggio. Le acque meteoriche possono penetrare negli strati inferiori danneggiandoli, per cui serve garantire un corretto deflusso verso l’esterno.
Noi consigliamo l’applicazione di membrane bugnate accoppiate a TNT o geocompositi drenanti con monofilamenti o georeti.
Per la funzione di drenaggio proponiamo il geocomposito drenante T-Mix Drain Plus. La variante T-Mix Drain WP Plus è accoppiata su un lato a un geotessuto filtrante e sull’altro a una membrana poliolefinica, in grado di evitare o limitare le infiltrazioni di olii o idrocarburi; un cordolo butilico lungo la cimosa, consente di fissare le sovrapposizioni tra le membrane accostate.
In alternativa si può optare per le georeti T-Net Drain 5 e T-Net Drain 7, accoppiate a TNT su entrambi i lati.
La funzione di protezione meccanica, insieme a quella di drenaggio, può essere invece svolta dal geocomposito drenante TMD 1011. Il prodotto accoppia un geotessuto filtrante a una membrana bugnata, la cui conformazione consente un efficace drenaggio anche ad alti carichi di sollecitazione (fino a 400 kPa).
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Non si può andare in su? Conquistiamo spazio in giù!
Oggi ci sono soluzioni che consentono di realizzare piani interrati perfettamente vivibili e confortevoli.
Anche scantinati esistenti, poco usati, possono essere recuperati, certo, ma è necessario avere qualche accorgimento costruttivo per assicurare la salute dell’edificio e la salubrità degli ambienti.
Vediamo perciò a cosa bisogna prestare maggiore attenzione.
Umidità e infiltrazioni nei piani interrati
I piani interrati sono a diretto contatto con il terreno sia nel pavimento sia nei muri verticali.
L’acqua proveniente da eventi meteorici o dall’umidità propria del terreno può penetrare il calcestruzzo e far insorgere macchie e muffa che tenderanno a scrostare il muro. I danni estetici sono gravi quanto i danni strutturali: la muffa è tutt’altro che salutare!
Diventa necessario, quindi, prevedere una barriera di separazione fra la struttura e il terreno che assolva alla funzione di damp-proofing, ossia di controllo dell’umidità in assenza di pressione idrostatica (clicca qui per approfondire).
TeMa Building Solutions propone T-Bentostop nella versione F e F XL, un geocomposito che si aggancia al calcestruzzo composto da bentonite sodica naturale con la funzione di impermeabilizzazione, e T-Kone, la membrana bugnata in HDPE disponibile in più varianti.
Drenaggio nei piani interrati
Nel terreno, anche in prossimità delle strutture, può scorrere acqua di falda o dispersa che aumenta il carico sui muri. Diventa, quindi, fondamentale provvedere a drenarla e impedirne l’ingresso riducendo la pressione idrostatica esercitata sulle superfici: le membrane bugnate T-Kone G Drain e T-Net Drain e i geocompositi drenanti della serie T-Mix Drain assolvono questa funzione mantenendo i muri asciutti.
Protezione meccanica dell’impermeabilizzazione nei piani interrati
I muri verticali dei locali interrati devono tollerare grossi carichi esercitati dal terreno ed è fondamentale provvedere sistemi in grado di proteggere lo strato impermeabile affinché sia garantita la sicurezza e la durabilità dell’edificio.
La serie T-Kone, T-Kone Star e TMD (anche nella versione Plus) sono membrane bugnate specificatamente pensate per le fondazioni e le opere interrate: l’elevata capacità di carico che possono tollerare le rendono adatte ad applicazioni di questo tipo.
Aerazione nei piani interrati
Al fine di mantenere la muratura asciutta e consentire un continuo e importante riciclo d’aria, si possono applicare le membrane bugnate con le bugne rivolte verso l’interno. In questo modo, la loro forma rialzata crea di canali di aerazione tramite i quali il muro può letteralmente “respirare”.
Soluzioni per piani interrati: idee per rinnovare il tuo seminterrato
È stato stimato che il valore dell’immobile aumenti di circa un terzo se si possiede un piano interrato ben progettato. Un locale in più è sempre molto utile e la destinazione d’uso può essere molto soggettiva.
Si può optare per uno studio in cui lavorare in smart working, una spaziosa lavanderia in cui poter stendere i panni, una sala giochi per i bambini, una zona relax, una sala prove per i provetti musicisti di casa, o ancora per uno spazio disimpegnato in cui accogliere gli amici, una cantina in cui conservare le migliori bottiglie con area degustazione, una palestra o una personale sala cinema.
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Il tetto: problematiche da affrontare e soluzioni da adottare
“Basta un buco nel tetto per guastare una casa”.
Così recita il proverbio. Certo, magari non ci sono buchi nel senso stretto del termine ma, purtroppo, in senso lato potrebbe essere. Problematiche e soluzioni del tetto sono un argomento delicato in ambito edilizio.
Infatti, le coperture si trovano ad affrontare problematiche come infiltrazioni, umidità e, nel caso di tetti carrabili o adibiti a parcheggio, forti carichi.
Il tetto è la parte dell’edificio direttamente esposta a eventi atmosferici, come pioggia, neve e grandine, ma anche a carichi importanti. È la parte della casa meno visibile e più difficile da ispezionare. Per questo, nella sua costruzione è fondamentale tenere conto dei fattori che potrebbero minarne l’integrità e la sicurezza, oltre che nuocere alla salute degli inquilini.
Infiltrazione significa muri umidi e che si scrostano. Umidità significa muffe e ambienti mansardati poco salubri.
Analizziamo quindi le principali problematiche e vediamo quali possono essere le soluzioni.
Tra problematiche e soluzioni del tetto TeMa c’è.
Infiltrazioni
Ristagni d’acqua sul tetto sortiscono solo l’effetto di bagnare e rovinare i materiali utilizzati, quindi è necessario provvedere a un sistema di drenaggio delle acque meteoriche o, nel caso di coperture carrabili, delle perdite accidentali di olio o carburante dai veicoli. Questo vale sia per le coperture a verde pensile, sia per quelle carrabili e a ballast.
Si rende necessario trovare soluzioni che non aumentino il “carico” sulla copertura.
Soluzioni
TeMa Building Solutions consiglia la posa del geocomposito drenante T-Mix Drain Plus e TMD 1011, ideali per le coperture piane carrabili e a verde pensile; la membrana bugnata T-Kone G Drain, adatta alle coperture piane a ballast e a verde pensile; la georete T-Net Drain per le coperture piane carrabili.
Gestione del vapore
Va posta l’attenzione anche sulla gestione del vapore. A causa delle differenze di temperatura tra l’aria e il materiale del tetto, c’è il rischio di formazione di condensa. Per evitare questo è opportuna la posa di membrane diffusione vapore fortemente impermeabili.
Soluzioni
Le membrane della serie T-Vapo fungono da barriera, freno e diffusione del vapore nelle coperture a falda inclinata.
Protezione meccanica dell’impermeabilizzazione
Il punto di partenza è assicurarsi che lo strato impermeabile sia perfettamente integro e tale rimanga. Eventuali rotture, tagli e imprecisioni di stesura negli angoli possono danneggiare irreparabilmente il manto sottostante, imponendo la necessità di interventi importanti e dispendio di denaro. Spesso, quando appaiano le macchie d’umidita, il danno è già grave.
Inoltre, nel caso di coperture adibite a parcheggio o a verde pensile va considerato il peso elevato che i materiali devono tollerare.
Soluzioni
TeMa Building Solutions propone la membrana bugnata T-Kone G Drain e la serie di geotessili Tematex per coperture a verde pensile.
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Muri controterra: applicazioni in ambito residenziale, commerciale e infrastrutturale
Per muri di sostegno o muri controterra si intendono quelle strutture verticali con la funzione di sostenere e arginare accumulo di materiali, naturali o artificiali che siano, e assicurarne la stabilità.
Nella parte a contatto con il terreno, le strutture di sostegno sono ovviamente rivestite da una membrana impermeabilizzante che deve essere protetta da eventuali danni sia durante le operazioni di cantiere sia durante il successivo assestamento del terreno. Ad assolvere la funzione di protezione meccanica dell’impermeabilizzazione ci sono le membrane bugnate T-Kone di TeMa Building Solutions, che svolgono inoltre il ruolo di damp proofing, ossia rallentano l’assorbimento dell’umidità.
Ma c’è di più: queste membrane, se posizionate con le bugne rivolte verso l’interno, creano uno spazio di microareazione vantaggioso per meglio mantenere asciutta la struttura.
In alcuni casi viene previsto un sistema di raccolta delle acque meteoriche lungo il perimetro della costruzione e si rivela necessario l’utilizzo di geocompositi drenanti accoppiati a un geotessuto come T-Mix Drain che convoglia l’acqua verso il sistema di deflusso previsto nel progetto.
I muri di sostegno vengono utilizzati in moltissimi ambiti in edilizia, dalle strutture residenziali a quelle infrastrutturali passando per l’ambito commerciale.
Vediamo l’applicazione nei campi specifici.
Muri controterra in ambito residenziale
È fondamentale proteggere i locali interrati delle abitazioni, sia che siano adibiti a garage sia che siano stati destinati a cantine o taverne, per evitare infiltrazioni di umidità che danneggerebbero la struttura e renderebbero poco salutare l’ambiente interno.
I prodotti TeMa Building Solutions rispondono a questa esigenza e sono performanti a tal proposito.
Muri controterra in ambito commerciale
I prodotti TeMa Building Solutions sono adatti anche ad alti carichi quali i parcheggi sotterranei o i magazzini degli edifici commerciali.
In questo ambito è possibile utilizzare anche TMD, la membrana bugnata accoppiata con lamina LDPE posteriore per la protezione meccanica delle membrane di impermeabilizzazione e il geocomposito drenante T-Mix Drain per la funzione di drenaggio.
Muri controterra nelle infrastrutture
Nelle opere infrastrutturali di grande rilevanza le membrane e i geocompositi devono essere in grado di sopportare e resistere grossi carichi derivanti dal terreno e dalle spinte idrostatiche. L’efficacia dei prodotti TeMa Building è verificata anche per questo tipo di opere.
Scopri qui tutte le specifiche dei prodotti citati.
Per ascensori… Collaudati!
Provate a immaginare la faccia dei presenti quando Elisha Otis, brillante imprenditore americano, presentò nel 1853 il primo ascensore. Fu illuminante. Durante un’esposizione al Crystal Palace di New York venne mostrato il funzionamento della cabina dotata, già allora, di un dispositivo automatico di sicurezza capace di bloccarla in caso di emergenza.
Oggi, invece, si è abituati all’utilizzo dell’ascensore e anzi, molte volte ci si lamenta nel caso in cui non funzioni e si è costretti a prendere la vecchia e ormai passata abitudine delle scale!
Ma cosa si cela dietro alla realizzazione di un ascensore?
Le fosse ascensore sono strutture posizionate a una quota inferiore rispetto al piano di calpestio interno e devono essere in grado di sopportare carichi di tipo sia statico che dinamico. In poche parole devono essere capaci non solo di sostenere il peso della tua spesa del sabato, ma devono anche riuscire a portartela al quinto piano!
Le problematiche a cui si può incorrere durante la realizzazione dell’opera sono molteplici. Primo tra tutti, incontriamo il pericolo delle infiltrazioni con tutte le conseguenze che si trascinano con sé. Senza sottovalutare il fatto che, nel caso di un ascensore oleodinamico, ci può essere la possibilità di trovarsi di fronte a fuoriuscite dell’olio dal sistema, motivo per il quale si consigliano sempre gli ascensori elettrici. TeMa ha sviluppato la famiglia T-Kone, membrane alveolari in HDPE in grado di assolvere alla protezione meccanica, di Damp Proofing e drenaggio. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il centro ricerca e sviluppo a cui si affida TeMa ha sviluppato dei geocompositi drenanti capaci di filtrare, proteggere e drenare il sistema.
L’impermeabilizzazione degli spazi
Non basta, però, applicare membrane capaci di assolvere la funzione di drenaggio, bisogna procedere con l’impermeabilizzazione degli spazi. Come? Attraverso l’utilizzo di geocompositi bentonici autoaggancianti al calcestruzzo, come possono essere T-Bentostop F e T-Bentostop F XL, composti da un non tessuto e da un tessuto in polipropilene con interposta bentonite sodica naturale.
Ecco gli aspetti essenziali da non sottovalutare mai per un’eccellente e performante realizzazione.
Ricordiamo sempre che un’attenta analisi preventiva dei pericoli, congiuntamente a un’applicazione precisa e responsabile, sono le tecniche migliori per evitare, un domani, problemi e disagi causati da infiltrazioni.
Scopri di più sui sistemi di damp proofing, drenaggio, protezione meccanica e impermeabilizzazione di TeMa Building.
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