L’uso dei geocompositi drenanti in ambito edilizio
I geocompositi drenanti soddisfano con molteplici funzioni l’ambito geotecnico, ma hanno alcune caratteristiche che li distinguono e consentono loro di trovare un assiduo utilizzo anche nel settore edilizio. I geocompositi drenanti TeMa sono leggeri, maneggevoli al trasporto e alla posa, veloci da applicare… Ma vediamo tutto nel dettaglio.
Cosa sono i geocompositi drenanti e quali tipi esistono?
Per definizione i geocompositi drenanti sono dei geosintetici permeabili formati da almeno due elementi (un elemento sintetico e uno o più TNT).
Le tipologie principali di prodotti drenanti in cui TeMa propone tutta la sua esperienza sono tre:
- Georeti, formate da una rete sintetica in HDPE a due fili incrociati con due TNT in PP termoaccoppiati, come T-Drain.
- Geomembrane del tipo T-Kone e TMD, membrane bugnate in HDPE con bugne di varie altezze (8, 10, 20 mm) accoppiate a un TNT.
- Monofilamenti, costituiti da un’anima in monofilamenti sintetici estrusi con due TNT termoaccoppiati, ad esempio T-Mix Drain.
Quali sono gli ambiti di applicazione in ambito edilizio?
I geocompositi drenanti di TeMa Building Solutions coprono numerose applicazioni in ambito edilizio: coperture a falda inclinata e coperture piane a ballast, coperture piane a verde e carrabili, pareti e coperture metalliche a tecnica aggraffata, fondazioni e opere interrate, murature interne a rischio umidità.
Sono tutti ambienti che richiedono un’attenzione particolare al drenaggio, perché esposti alle diverse condizioni atmosferiche e in alcuni casi anche all’acqua di falda: il rischio di ristagni aumenta favorendo l’umidità e, nell’eventualità in cui si creino lesioni o eccessiva pressione sullo strato impermeabile, è possibile che si sviluppino infiltrazioni.
Quali funzioni svolgono?
La funzione principale è quella di drenaggio delle acque meteoriche e di falda. Questo avviene grazie all’azione di separazione, resa possibile dal tessuto non tessuto che funge da filtro: le particelle che riescono ad attraversarlo sono estremamente piccole da risultare innocue per il buon funzionamento del sistema di scarico.
I geocompositi a membrana bugnata svolgono anche la funzione importante di protezione meccanica dell’impermeabilizzazione, rilevante nelle coperture e indispensabile negli ambienti interrati per sopportare senza danni interramenti e assestamenti del terreno di riempimento.
Quale geocomposito drenante scegliere in ambito edilizio?
La scelta del giusto prodotto va fatta sulla base delle prestazioni richieste. Questo i progettisti lo sanno bene: alla luce della quantità e della “qualità” d’acqua da drenare e, quindi, della morfologia del territorio, della presenza di falde attive e così via. Va valutata anche la quantità di carico, ad esempio in applicazioni a verde, coperture carrabili e superfici pedonabili.
- Pubblicato il BUILDING, Geocompositi Drenanti
Finanza sostenibile: sviluppo sostenibile
È interessante comprendere quanto la cultura ambientale di un’impresa possa essere una modalità per accelerare lo sviluppo della stessa, anche trovando finanziatori indispensabili alla sua crescita e alla sua innovazione: è così che entra in gioco il concetto di finanza sostenibile.
Nei resoconti delle Aziende, la sostenibilità, l’economia circolare, il benessere e l’ambiente sono contenuti imprescindibili, sostenuti nel corso della vita delle imprese con diverse connotazioni e profondità.
Oggi la “maturità” del tema si esplicita con la necessità e la volontà delle imprese di rispondere alla “certificazione” ESG – Environmental, Social and Governance, poiché saranno le aziende attente a questi mondi ad avere un futuro più produttivo ed essere soggetti maggiormente finanziabili.
Dunque, per finanza sostenibile s’intende la finanza che sostiene capitali e investimenti di imprese con progetti futuribili, soprattutto dal punto di vista ambientale. Si tratta di una pratica volta a investire per sviluppare processi produttivi, oltre alla ricerca delle materie prime e allo smaltimento dei prodotti a fine carriera con le analisi che, in generale, tendono alla salvaguardia del pianeta.
I pilastri su cui si basa la finanza sostenibile
Tre sono i fattori presi in considerazione, che rappresentano la sintesi dell’applicazione concreta di sviluppo sostenibile.
- Fattori ambientali: includono temi come l’esigenza di favorire processi produttivi che riducano il dispendio di energia e che abbiano un minor impatto sull’ambiente. Fulcro sono le tematiche dell’economia circolare e delle attività a emissioni zero, ma anche della prevenzione all’inquinamento e della salvaguardia della biodiversità.
- Fattori sociali: danno maggior rilievo alla riduzione delle disuguaglianze e allo sviluppo di un sistema inclusivo e di attenzione ai diritti umani, oltre a investire in formazione e in benessere delle comunità.
- Fattori di governo: assicurano che i fattori ambientali e sociali rientrino nei processi decisionali della società.
TeMa e la sostenibilità
TeMa Technologies and Materials crede storicamente nell’utilizzo di materiali e nella creazione di soluzioni sostenibili anche in ambito edilizio e geotecnico.
Ne sono un esempio le opere in terra rinforzata, sia in piccola, sia in grande scala: la tecnica di utilizzo della terra come materiale di contenimento, al posto del cemento, indubbiamente dona al manufatto una valenza ambientale, apporta benefici a livello paesaggistico e di vivibilità (spesso fungono anche da barriere acustiche, per approfondire clicca qui).
Forniamo l’esperienza di oltre 30 anni nello sviluppo di geogriglie e geomebrane disponibili in rotolo, facili da trasportare in luoghi anche impervi e che trovano applicazione ideale nella realizzazione di discariche, gallerie, strade, opere in terra rinforzata e trincee drenanti.
Oltre ai tanti vantaggi costruttivi, non sono da sottovalutare il risparmio energetico e la riduzione di inquinamento dell’aria che si ha con l’uso di geomembrane al posto dei tradizionali granuli in ghiaia: solo di trasporto il numero dei messi (camion) passa da 100 a 1.
Fra le tante realizzazioni, una particolarmente significativa è la pista di un ippodromo a Johannesburg, in Sudafrica.
Inoltre, TeMa fornisce prodotti sostenibili come le biostuoie in fibra naturale di juta, paglia, cocco e cellulosa, particolarmente adatte per il controllo dell’erosione superficiale dei pendii inerbiti.
- Pubblicato il CORPORATION, Ricerca e sviluppo, TeMa Technologies and materials
TeMa alla XII Conferenza Internazionale sui Geosintetici
Ci saremo anche noi alla 12° edizione della Conferenza Internazionale sui Geosintetici che si terrà a Roma presso l’auditorium Parco della Musica dal 17 al 21 settembre 2023 e che vedrà un nutrito programma di incontri tra professionisti (maggiori informazioni sugli appuntamenti qui).
Quattro giorni di incontri formativi e informativi sui geosintetici esplorati in tutte le sotto-tipologie: i geotessili tessuti e non tessuti, le geogriglie, le georeti, le geostuoie, i geocompositi drenanti e di rinforzo e le geomembrane.
L’utilizzo dei geosintetici trova sempre più applicazione e svolgono diverse funzioni (spesso in combinazione). In particolare:
- Drenaggio – geocompositi drenanti e georeti.
- Filtrazione e Separazione – geotessili tessuti e geotessili non tessuti.
- Rinforzo – geotessili tessuti e geogriglie.
- Salvaguardia delle impermeabilizzazioni – membrane bugnate con bugne troncoconiche o stellate.
- Antierosione – georeti, geostuoie, biotessili.
- Protezione meccanica – geotessili non tessuti, geotessili compositi.
- Applicazioni speciali – vari geosintetici realizzati su richiesta specifica.
I temi principali affrontati spazieranno tra i diversi campi di utilizzo, dalla progettazione antisismica ai rilevati stradali e ferroviari e, ancora, dal controllo erosione alle funzioni di filtrazione e drenaggio, fino all’analisi di casi pratici.
Il mondo della ricerca è in continua evoluzione e gli incontri in programma sono una grande opportunità per condividere le esperienze e i recenti sviluppi tecnici con ingegneri, geologi, consulenti, appaltatori e chiunque sia coinvolto nella ricerca e nell’utilizzo dei geosintetici.
Durante l’evento sarà possibile partecipare a conferenze tecniche, giroud lecture, special lectures e corsi brevi e visitare il padiglione espositivo dove incontrare le aziende produttrici.
L’esperienza trentennale di TeMa nell’utilizzo dei geosintetici
L’evento internazionale, che porta il titolo “Leading the way to a resilient planet”, rappresenta appieno l’obiettivo per il quale TeMa ha iniziato a produrre e sperimentare geosintetici fin dalla metà degli anni 90: la ricerca di tecnologie e dei materiali più adatti da applicare nella costruzione di edifici e opere geotecniche.
È stato un confronto continuo anche con l’aumentata sensibilità con le grandi tematiche ambientali. È ciò che ha permesso di allargare l’offerta commerciale e di espanderci in 80 Paesi nel mondo.
Oggi i prodotti a catalogo sono molti e rispondono a richieste specifiche per discariche, gallerie, rilevati stradali, argini e terre rinforzate, aumentando via via le prestazioni per il controllo dell’erosione superficiale, il drenaggio delle acque meteoriche e il rinforzo dei pendii erbosi.
Il mondo dei geosintetici è in forte evoluzione e i nostri investimenti sono ingenti, soprattutto nella ricerca, per poter fornire ai nostri clienti le migliori soluzioni, anche personalizzate, per i loro progetti. Insieme ai nostri partner condividiamo “l’urgenza” di perseguire il nostro ferreo ideale di attenzione all’ambiente e di tutela idrogeologica del territorio.
Ti aspettiamo a Roma dal 17 al 21 settembre 2023 allo Stand 22.
Nel frattempo puoi scoprire tutti i dettagli sull’evento qui.
Muri di sostegno in terra rinforzata: a ogni funzione i suoi prodotti
I muri di sostegno sono dei manufatti che hanno la funzione di contenere e sostenere fronti di terreno. Sono realizzabili in molteplici ambiti, da quelli privati come giardini, vigneti, a quelli pubblici come strade, ferrovie e argini.
Rispondono all’esigenza di recuperare la fruibilità di spazi potendo avere il fronte anche fortemente inclinato.
L’aspetto green autentico
Oggi l’edilizia moderna è molto sensibile alla sostenibilità e all’integrazione con il territorio. I muri di sostegno in terra rinforzata possono sostituire, a determinate condizioni, i tradizionali muri in cemento, senza sottovalutare l’aspetto estetico del paesaggio, a maggior ragione laddove le aree sono soggette a vincoli paesaggistici che impongono la salvaguardia degli aspetti naturali con l’utilizzo di specifici materiali e tecniche costruttive.
Le soluzioni TeMa Building coniugano queste tendenze adattandosi alle diverse problematiche di conformazione del territorio e di tutela idrogeologica.
Le funzioni dei muri di sostegno in terra rinforzata e i prodotti per assolverle
La pendenza della scarpata, l’esposizione a eventi atmosferici (anche intensi) e le caratteristiche meccaniche proprie del terreno rendono spesso necessarie soluzioni tecniche che rendano stabile il pendio, mediante l’introduzione di elementi sintetici che svolgono ciascuno una propria funzione specifica.
Il rinforzo con le geogriglie
Alla resistenza alla compressione del terreno si abbina la resistenza alla trazione del geosintetico (come per esempio T-Grid) e per attrito si sviluppa uno stato tensionale che dà stabilità all’opera.
La profilatura con i casseri
Le strutture metalliche elettrosaldate come i casseri offrono una sagomatura del fronte di terreno fino a 65° di pendenza.
Il controllo dell’erosione superficiale con le stuoie
Eventi atmosferici gravi o prolungati, come vento forte e acquazzoni improvvisi – e il conseguente ruscellamento superficiale delle acque – potrebbero creare fenomeni di erosione e svuotamento al fronte degli strati di terra rinforzata, specie prima che questi siano completamente vegetati. La soluzione per ovviare a questo problema è utilizzare al fronte di ogni strato stuoie sintetiche tridimensionali come T-Mat in polipropilene o K-Mat FG Green in fibra di vetro, oppure stuoie naturali e biodegradabili in fibra di juta come T-Juta 500 (disponibile anche nella versione XL).
Il contenimento del terreno con i gabbioni
Un’alternativa ai muri in terra rinforzata può essere il muro realizzato con i gabbioni in rete metallica a doppia torsione, come T-Gabion, riempiti di ciottoli. Risultano intriganti anche in progetti residenziali di dimensioni più contenute: svolgono la funzione contenitiva con un’estetica diversa e innovativa.
- Pubblicato il BUILDING, Elementi per muri di sostegno, Muri di sostegno
Il rinforzo di pendii e scarpate
Pendii e scarpate possono essere adibiti a rilevati stradali o ferroviari, a rialzi di argini e golene, ma anche a vigneti, soprattutto in un territorio come l’Italia fra i più ricchi al mondo di paesaggi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Molti di quei terrazzamenti rinverditi sono vere e proprie opere in terra rinforzata la cui stabilità è garantita da una tecnica costruttiva ben collaudata che pone in primo piano il rinforzo del versante.
Il rinforzo di pendii e scarpate per una maggiore stabilità
Le opere in terra rinforzata sono opere di sostegno che consentono di sorreggere pendii e scarpate, anche con pendenze elevate, senza l’uso di manufatti in calcestruzzo, che risulterebbero più invasivi dal punto di vista paesaggistico.
Il terreno, infatti, ha una naturale capacità di resistenza a compressione e, associato a griglie geositetiche (che hanno un’ottima capacità di resistenza a trazione), forma un sistema stabile, in quanto le caratteristiche intrinseche dei due elementi forniscono un composito maggiormente performante.
La struttura a maglie aperte consente alle geogriglie di rinforzo di sviluppare delle resistenze passive in corrispondenza degli elementi trasversali, oltre alla resistenza allo scorrimento del geosintetico rispetto al terreno. La gamma TeMa Geo Solutions è completa di geogriglie X-Grid nei suoi più svariati modelli da scegliere in base al progetto.
Come posizionare la geogriglia nella stratigrafia di un terreno?
Ogni pendio richiede una progettazione appropriata ed esperta. Va comunque premesso che, oltre alla necessità di rinforzare il rialzo in terra con le geogriglie, si deve garantire il controllo dell’erosione superficiale con le stuoie sintetiche o naturali e la sagomatura con i casseri in rete metallica elettrosaldata.
A ogni “blocco” di terreno sostenuto dai casseri va applicata la geogriglia X-Grid, posizionata tra il terreno di riempimento e la stuoia antierosione. Si deve prevedere un risvolto esterno alla casseratura per non più di 150 cm, installando i picchetti di irrigidimento della casseratura equidistanti circa 30 cm.
- Terreno di fondazione
- Casseri metallici
- Stuoia antierosione
- Geogriglia
- Terreno di riempimento
- Inerbimento del fronte
- Pubblicato il ambiente, GEO, Geogriglie, Terre rinforzate, Vigneti
Coperture zavorrate: perché con ghiaia e come proteggerne l’impermeabilizzazione
Innovativa nel panorama italiano quanto utile alla protezione del tetto, la copertura piana zavorrata o a ballast è una soluzione che può caratterizzare un edificio sia residenziale che commerciale. Ma cosa comporta l’utilizzo della ghiaia e come provvedere alla protezione dell’impermeabilizzazione nelle coperture zavorrate? Vediamolo nel dettaglio.
I vantaggi dell’utilizzo della ghiaia nelle coperture zavorrate
A differenza del sistema tradizionale che dispone l’utilizzo del cemento, optare per la ghiaia è una scelta che apporta interessanti vantaggi:
- protegge la copertura dal vento e dai raggi UV
- difende il tetto dal danneggiamento meccanico
- richiede una ridotta manutenzione
- garantisce comfort termico d’estate perché mantiene in ombra la copertura
- rende l’intero sistema di copertura praticamente inattaccabile al fuoco
- è durevole nel tempo.
In edilizia la copertura a ballast risulta essere spesso la scelta estetica per una casa vacanza e un hotel al mare o in un’area molto soleggiata… Ma anche nei casi in cui sia richiesto un ottimo isolamento e un basso impegno di manutenzione.
La risposta di TeMa Building Solutions per la protezione dell’impermeabilizzazione delle coperture zavorrate
Quando si posa la ghiaia, il carico sulla copertura sottostante può lacerare lo strato impermeabile e ciò implica il rischio di infiltrazioni con la conseguente comparsa di macchie, muffe e danni alla struttura.
Diventa quindi necessario prevedere una funzione di drenaggio delle acque meteoriche e di protezione meccanica dell’impermeabilizzazione.
TeMa Building Solutions ha pensato a un prodotto che assolva a più funzioni: si tratta di T-Kone G Drain, la membrana bugnata (con funzione di protezione dell’impermeabilizzazione) dotata di un geotessuto (con funzione di filtrazione e separazione).
Posizionata tra lo strato di ghiaia e l’impermeabilizzazione, T-Kone G-Drain è sottile, resistente e l’ideale per una stratigrafia dagli spessori ridotti.
- Pubblicato il BUILDING, Coperture zavorrate, Membrane bugnate e accessori
Lifelong learning: formazione continua
Per lifelong learning s’intende quel processo che punta a mantenere nel tempo un aggiornato livello di competenze rispetto all’emergere di nuovi bisogni professionali e innovazioni di mercato. Nell’edilizia civile e nelle infrastrutture lo sviluppo delle tecnologie e dei processi di lavorazione sono un mondo in rapido e costante sviluppo, grazie alla ricerca e alle sollecitazioni dei progettisti.
Nei suoi 30 anni d’esperienza, TeMa Technologies and Materials si è interfacciata con molteplici realtà, ha allargato la rosa di prodotti e soprattutto ricercato e trovato soluzioni rispondenti dal punto di vista sia tecnico, sia commerciale, sia logistico, rispondendo alle richieste di un mercato in rinnovamento accelerato. L’allure di TeMa è di sentirsi a fianco dei progettisti e degli operatori, ponendosi in prima linea nella formazione e nell’aggiornamento.
Così, anche se la competizione è forte, noi di TeMa rispondiamo mediante la crescita professionale, la specializzazione e l’aggiornamento. Le novità e le abilità che ci permettono di fronteggiare le sfide, cantiere dopo cantiere, progetto dopo progetto, sono la nostra attenzione al cliente finale.
Siamo tutti convinti che una solida preparazione tecnica possa fare la differenza nella riuscita anche di progetti ambiziosi, per questo lo chiediamo al personale interno e lo mettiamo a disposizioni di tutti i collaboratori che scelgono ogni giorno le nostre soluzioni.
Proponiamo mensilmente webinar e incontri in presenza in cui esploriamo le problematiche da affrontare in ogni specifico campo, degli aspetti legislativi e di aspetti tecnici, ma soprattutto attraverso esempi pratici, perché le esperienze nella pratica favoriscono l’apprendimento.
Gli incontri, che quasi sempre sono accreditati, durano da qualche ora a un giorno intero e consentono di approfondire gli argomenti, di fare domande e di chiedere delucidazioni ai nostri esperti.
Per scoprire tutti i prossimi incontri e webinar (in collaborazione con Geostru) e per iscriverti, clicca qui.
- Pubblicato il CORPORATION, Ricerca e sviluppo, TeMa Technologies and materials
Superfici a verde e verde pensile tra benefici e accorgimenti tecnici
Negli ultimi anni il tema del “green” ha preso sempre più piede e include soluzioni semplici e convenienti, adottabili da chiunque abbia una copertura. Stiamo parlando del verde pensile e, più in generale, delle coperture a verde, che oltre agli indubbi benefici ambientali sono il perfetto luogo adatto al relax in famiglia o agli aperitivi estivi con gli amici. Le superfici a verde, o giardini pensili, hanno origini antichissime e vengono oggi realizzati in estrema sicurezza, anche di durata, con ottimi prodotti per migliori vantaggi.
Vediamo tutto nel dettaglio.
I vantaggi delle superfici a verde
Per l’ambiente
Piante ed erba svolgono naturalmente la funzione di assorbire CO2 e rilasciare ossigeno, oltre a filtrare le particelle sottili. In più, mitigano il microclima urbano abbassando le temperature di parecchi gradi centigradi e riducono l’elettrosmog causato da qualsiasi dispositivo elettronico.
Attutiscono il rumore e, se ben progettate, assorbono e contengono i primi scrosci improvvisi di piogge abbondanti.
Un insieme di progressi sostenibili per il benessere urbano, migliorando la qualità dell’aria con meno smog e polveri.
Per il benessere abitativo
La vegetazione funge anche da naturale isolante termico – vantaggio non da poco con le crisi energetiche degli ultimi mesi – e da isolante acustico nelle camere mansardate. Inoltre, protegge efficacemente la copertura contro i raggi UV, contro lo stress meccanico e contro le variazioni giornaliere di temperatura, aumentando la durata media dello strato dell’impermeabilizzazione.
Per finire, realizzare un giardino su una copertura aumenta il valore dell’immobile.
Da un punto di vista tecnico
La stratigrafia di una copertura verde si compone, tra le altre cose, di geosintetici più performanti dei sistemi tradizionali quanto a drenaggio, protezione meccanica dell’impermeabilizzazione e filtrazione. I prodotti utilizzati sono più leggeri e poco ingombranti, facilmente trasportabili e veloci da posare.
Le funzioni da assolvere nelle superfici a verde e verde pensile
Ritroviamo 4 funzioni principali:
- Accumulo (delle acque meteoriche trattenute per l’irrigazione fino a quando necessarie) e drenaggio (di quelle in eccesso). Per questa funzione combinata ci sono le membrane bugnate in HDPE da 20mm T-Kone H XL e T-Kone H XL S.
- Controllo dell’erosione superficiale dovuta ad agenti atmosferici. Per questa funzione esistono le biostuoie T-Juta 500 e la geostuoia sintetica T-Mat.
- Drenaggio. Qui c’è T-Mix Drain 20 SS, la geostuoia cuspidata accoppiata a 2 geotessuti.
- Protezione meccanica dell’impermeabilizzazione. I geotessili della gamma Tematex NW PET, bianchi e neri, sono i prodotti giusti.
Un supporto economico alla spesa della realizzazione della copertura verde
Il Bonus Verde, facente parte della Legge di Bilancio, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 e garantisce fino al 36% di detrazione. Qui trovi maggiori informazioni.
- Pubblicato il BUILDING, Coperture a verde
Le valutazioni tecniche nella costruzione di opere in terra rinforzata
Le opere in terra rinforzata hanno riscosso molto successo negli ultimi anni e vengono realizzate ovunque possibile, quasi soppiantando le terre armate in calcestruzzo.
Impiegate in svariati ambiti, contano importanti vantaggi, economici e ambientali. A differenza delle terre armate in calcestruzzo, infatti:
- sono sostenibili perché rinverdiscono;
- consentono un grande recupero di spazio, grazie ad inclinazioni elevate fino agli 80° (contro i 30-40° delle scarpate in terra naturale);
- minor inquinamento grazie a un minor numero di camion che trasportano i materiali da costruzione;
- per i riempimenti, sfruttano il terreno di scavo, purché compatibile con le regole di stabilità, evitando il trasporto di altro materiale;
- una volta rinverdite, si integrano nel territorio, salvaguardando gli aspetti paesaggistici dei nostri borghi.
In ogni caso, prima di progettare l’intervento ci sono alcuni aspetti e dati da valutare.
Dati preliminari da conoscere
Per prima cosa è necessario acquisire le fondamentali informazioni tecniche per valutare la fattibilità dell’opera, come:
- indagini geognostiche relative all’area su cui si è ipotizzata la realizzazione della struttura
- rilievi planoaltimetrici
- sezioni significative circa lo stato di fatto
- geometria della futura opera (inclinazione del fronte, altezza, suddivisione in più balze, pendenza della parte sommitale)
- carichi esterni applicati alla struttura (carichi sommitali nel caso si debba prevedere un parcheggio oppure una strada)
- classificazione sismica dell’area
- caratteristiche geotecniche (angolo di attrito interno, coesione e peso specifico) del terreno a tergo la futura opera, del terreno di fondazione, del terreno di riempimento
- presenza di falde sospese o infiltrazioni di altra natura.
A questo punto si può procedere con le verifiche di calcolo con dei specifici programmi.
Le verifiche di calcolo nella costruzione di opere in terra rinforzata
Si effettuano delle verifiche interne ed esterne. Quanto alle prime, si effettuano:
- il test di resistenza dei rinforzi, che valuta eventuali meccanismi di collasso e determinano spaziatura, lunghezza, resistenza a trazione dei geosintetici che si andranno a posare
- il test di sfilamento per verificare che il rinforzo applicato non si rompa o si sfili
- il test di scorrimento, affinché non si verifichino moti traslativi lungo i piani di posa
- il test del risvolto, per accertarsi che la lunghezza praticata nella parte superiore del singolo strato risulti stabile.
Quanto alle verifiche esterne da effettuare in fase esecutiva, ricordiamo il test di scivolamento, di ribaltamento, di capacità portante e di stabilità globale.
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Consigli per la corretta posa di TMD 1011
Nelle applicazioni verticali, come i muri di fondazione, e in quelle orizzontali, come le coperture piane, è necessaria la protezione meccanica dell’impermeabilizzazione e, spesso, anche il drenaggio: TMD 1011 è una membrana bugnata, di produzione TeMa Building Solutions, che svolge entrambe le funzioni: drenaggio nelle applicazioni verticali e protezione dell’impermeabilizzazione in quelle orizzontali. Vediamo come si posa correttamente.
Alcuni suggerimenti per la posa di TMD 1011 in superfici orizzontali
Copertura piana con finitura in ghiaia (zavorrata)
1 Finitura in ghiaia
2 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
3 Membrana impermeabilizzante
4 Isolamento termico e acustico
5 Barriera al vapore
6 Sottostrato inclinato
7 Struttura portante
Vialetti e aree verdi
1 Pavimentazione in masselli autobloccanti
2a Strato di allettamento in pietra frantumata
2b Terreno di coltivo
3 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
4 Membrana impermeabilizzante
5 Barriera al vapore
6 Sottostrato inclinato
7 Struttura portante
Superfici idonee al movimento veicolare A
1 Pavimentazione progettata per sostenere carichi di veicoli
2 Strato di allettamento in sabbia
3 Membrana TMD 1011 che agisce come:
– strato di drenaggio
– substrato al posto dei tradizionali composti di livellamento in calcestruzzo
– strato di separazione e contenimento di percolati (oli o idrocarburi)
4 Struttura di base / terreno
Superfici idonee al movimento veicolare B
1 Pavimentazione progettata per sostenere carichi di veicoli
2 Strato di allettamento in sabbia
3 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
4 Membrana impermeabilizzante
5 Sottostrato inclinato
6 Struttura portante
Alcuni suggerimenti per la posa di TMD 1011 in superfici verticali
Srotolare la membrana e applicarla verticalmente od orizzontalmente: in quest’ultimo caso la larghezza del rotolo corrisponde all’altezza della parete da proteggere. Due membrane consecutive devono sovrapporsi per circa 20 cm e le bugne devono incastrarsi.
In caso di giunzioni orizzontali, se la membrana TMD 1011 non è sufficientemente larga da coprire completamente l’altezza dell’installazione, il primo strato deve essere installato dalla base verso l’alto e successivamente, mantenendo una sovrapposizione di almeno 15 cm, il secondo strato deve essere installato sovrapponendo verso l’esterno (cioè il lato lontano dalla parete) il primo strato. Nell’area sovrapposta, installare rondelle ogni 20 cm.
Ingressi delle linee dei servizi, come condutture dell’acqua, del gas, delle fognature o simili
- Posizionare mastice sigillante attorno alla conduttura o all’ingresso.
- Tagliare la membrana TMD 1011 verticalmente in modo che si estenda di 15 cm oltre la conduttura o l’ingresso, rifilando la membrana in modo che aderisca nel modo più stretto possibile.
- Posizionare mastice sigillante sulla membrana in modo che ci sia uno strato di mastice sia sopra che e sotto la membrana attorno alla conduttura o all’ingresso.
- Iniziare la successiva applicazione della membrana 15 cm prima della conduttura o dell’ingresso in modo che la sovrapposizione attorno alla conduttura o all’ingresso sia di 30 cm. Rifilare nuovamente attorno alla conduttura o all’ingresso per una tenuta stagna.
- Installare fermi ogni 20 cm lungo il bordo della membrana sovrapposta.
Cambiamento di livello o aree dove la parte liscia è stata rifilata
Utilizzare T-Profile + T-Nails per sigillare il bordo, provvedendo a utilizzare un sigillante per l’area per assicurare un’adeguata tenuta della stessa.
TMD 1011 va protetta inoltre con T-Profile per impedire che il terreno penetri nella fessura tra parete e membrana. Successivamente si può procedere con il fissaggio tramite rondelle e chiodatura con T-Nails distanziati a intervalli di 20-30 cm, sia lungo il bordo superiore della membrana bugnata sia lungo il profilo.